Stavano rischiando di annegare nelle acqua agitate di Apani, una spiaggia situata a nord di Brindisi, ma due giovanissimi e coraggiosi bagnini, Arcangelo Antonio Cellie e il suo collega Federico De Carlo, entrambi 19enni, negli scorsi giorni hanno salvato da morte certa mamma e figlia originarie dell’Olanda. Le due si stavano godendo una giornata di relax sul mare del Salento, quando improvvisamente sono andate in balia della risacca.
La situazione non è sfuggiata agli occhi attenti dei due assistenti bagnanti, che si sono tuffati raggiungendo le malcapitate. Sulla spiaggia era issata regolarmente la bandiera rossa, che indica condizioni proibitive alla balneazione. I due bagnini erano in servizio rispettivamente presso il Guna Beach e lo stabilimento Apani Beach. Mamma e figlia, seppur provate dalla bruttissima esperienza, sono state estratte dall’acqua in buone condizioni di salute. In queste ore la Capitaneria di Porto di Brindisi, nella persona del comandante di Vascello, Fabrizio Coke, ha voluto incontrare personalmente i due giovanissimi assistenti bagnanti per congratularsi con loro.
Il grazie della Capitaneria di Porto
“Il comandante della capitaneria di porto di Brindisi, capitano di vascello Fabrizio Coke, ha voluto incontrare personalmente gli assistenti bagnanti resisi protagonisti dell’intervento, portando il proprio ringraziamento per il gesto compiuto e ribadendo l’importanza del servizio di salvamento svolto in favore della collettività” – così recita il comunicato della Guardia Costiera di Brindisi.
La Capitaneria di Porto ricorda di “consultare sempre i bollettini meteo della zona di interesse prima di intraprendere qualsiasi tipo di attività legata al mare e di prestare ulteriore attenzione nel caso in cui, nei pressi delle postazioni di salvataggio degli stabilimenti balneari, sia issata la classica ‘bandiera rossa’” – questo l’avviso della Guardia Costiera di Brindisi. A stretto a giro è arrivata, alla stampa locale, una commovente lettera da parte di uno dei bagnini impegnati nel salvataggio. Si tratta di Arcangelo Antonio Cellie, originario della piccola frazione brindisina di Tuturano.
La lettera del giovane bagnino
Di seguito riportiamo integralmente la commovente lettera del bagnino di salvataggio Arcangelo Cellie, che ringrazia la Capitaneria di Porto per l’encomio voluto dal comandante. “Rispondo alla inattesa soddisfazione che la vita mi ha voluto donare. Vi prego di scusare il mio linguaggio immaturo, ma mi preme rispondere in maniera solerte ad uno dei più grandi regali che io abbia mai ricevuto. La considerazione di un Comandante di presidi di legalità, che per motivi geografici e storici è forse da sempre uno dei più operativi in Europa per prevenzione, soccorso, tutela del patrimonio naturale delle coste e del demanio ecc. attualmente in forza della nostra magnifica comunità brindisina, Comandante della Capitaneria di Porto Capitano di Vascello Fabrizio Coke che nella giornata del 30 agosto ha voluto incontrare me ed il mio collega. Di sicuro questo gesto non lo dimenticherò mai e sarà per me motivo e sprone nelle difficoltà che la vita mi vorrà propinare. Ma ci tengo e approfitto dell’occasione per sottolineare che ho dato ciò che di buono ho imparato e questa mia gioia la dedico a tutti coloro che hanno avuto fiducia in me, ai giornalisti, ai miei datori di lavoro, ai miei amici, ai professori e compagni di scuola, ai miei presidi, ai compagni di palestra ecc, al mio paese ed a tutti coloro che seppur non nominati ben conoscono che in cuor mio ci sono tutti. Spesso da piccolo mi aggiravo per il porto e mi facevo fare le foto sulle ancore, giocando pensavo di essere il piccolo Ruggero da Flores (un cavaliere templare brindisino ndr) e ciò mi diverte ancora, un paio di volte il mio paziente padre mi ha dovuto ripescare in pieno inverno poiché io facendo finta di inciampare mi tuffavo in mare. Quando mi dicono che ho avuto coraggio, rispondo loro che seguo solo un mio istinto ed una consapevolezza acquisita nelle mie formazioni, la prima nell’estate del 2016 con i Cavalieri di Malta e sempre grazie al signor Domenico Pettinau ho potuto conseguire in maniera professionale il brevetto di salvamento rilasciato dalla Società Italiana di Salvamento in maniera che io possa operare ben sapendo cosa fare senza rischiare troppo ed ogni volta che dono la mia opera sento nuovo vigore in me. Sono io che ringrazio voi, specialmente per la vostra umiltà, io sono solo ciò che ho ricevuto ed anche questa lezione mi sarà cara per molti lustri a venire” – questa la lettera di Arcangelo Cellie.