Baby squillo: “Mia madre non sapeva che mi prostituivo ma solo che spacciavo”

Agnese, una delle Baby Squillo ascoltate dai giudici, difende la madre: "Non ha colpe, non sapeva che mi prostituivo, ma solo che spacciavo"

Baby squillo: “Mia madre non sapeva che mi prostituivo ma solo che spacciavo”

Continua a suscitare clamore l’indagine di Roma sulle Baby Squillo. Una di loro ha dichiarato ieri: “Mia madre non c’entra nulla, lei sapeva solo che spacciavo. E’ vero, per un periodo le ho dato cento euro al giorno, ma lei non sapeva nulla della mia attività”.

Agnese, 15 anni, è la più giovane delle due baby squillo di Roma, Parioli. Difende la madre sostenendo che la donna non conosceva la natura degli incontri della ragazzina con i suoi clienti.

“Mi rendo conto che è grave (spacciare, NdR), ma come ho detto prima è strano, cioè è normale che uno pensa così. Ovviamente pure lei pensava che era grave, poi però ci si abitua a tutto”.

La storia di prostituzione minorile sembra avere radici dal disagio economico che le famiglie delle ragazze vivono e hanno sempre vissuto. “Pagavamo 800 euro di affitto e lei come commessa ne guadagna 800” ha dichiarato la giovane. “I fatti non mostrano le vere motivazioni e questo mi dà fastidio”. Non è giusto che lei venga accusata. Non mi ha mai fatto mancare nulla. I soldi me li dava, ma non tanti quanti ne avrei voluti, così ho cominciato a prostituirmi” e ancora “Mi faceva piacere poterla aiutare”.

Nell’interrogatorio avvenuto in presenza di una psicologa, la 15enne racconta le sue giornate da baby squillo. Capitava di dover saltare scuola per ”avvantaggiarsi” con i clienti, la discoteca e le uscite con le amiche, rifornite di coca portata dal cliente e pusher Marco Galluzzo.

I magistrati non sembrano convinti delle dichiarazioni della ragazza: secondo l’accusa la madre di Agnese sapeva e incentivava le attività di prostituzione della figlia.

Il Tribunale del Riesame ha negato l’istanza di scarcerazione per i 5 accusati, tra i quali la madre di Agnese. L’incidente probatorio è fissato per il 3 febbraio.

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