Baby broker a 17 anni che ha guadagnato 72 mln: è una bufala

Mohammed Islam ha confessato tutto, e la notizia della sua operazione in borsa aveva già fatto il giro del mondo. Adesso è pentito, e vuole chiedere scusa soprattutto ai genitori, che sono molto offesi con lui

Baby broker a 17 anni che ha guadagnato 72 mln: è una bufala

Un ragazzo di 17 anni, Mohammed Islam, aveva raccontato di essere diventato miliardario grazie ad un’operazione in borsa che gli aveva fatto guadagnare ben  72 milioni di dollari. La vicenda è accaduta nel Queens, e sarebbe stato bello se fosse stato vero! Invece era tutta una bufala, inventata dal giovane che ha confessato di avere inventato la storia.

In un’intervista rilasciata qualche tempo fa al New York Magazine il ragazzo aveva detto di aver iniziato la sua carriera di ‘baby broker’ di Wall Street a soli nove anni, e in seguito era nata la sua passione per la borsa. Una passione così forte ed un intuito così potente da consentirgli di avere un ufficio personale con impiegati e soci prima di finire il liceo che frequentava, ovvero la Stuyvesant High School.

Inizialmente la notizia era stata data per vera, anche perché ogni tanto sono emersi nel mondo dei geni che improvvisamente si sono arricchiti grazie al loro ingegno. Ma la farsa è durata poco, anche perché gli avvocati hanno insistito per conoscere alcuni particolari che ovviamente il giovane non era in grado di fornire. Così il ragazzo ha ammesso che era tutta una bufala e che anche l'”investment club” organizzato a scuola era solo una simulazione senza fondi. Le bugie erano infinite: aveva raccontato di avere acquistato una Bmw, un appartamento di lusso, e tante altre cose che il ragazzo sicuramente finora ha solo sognato.

Fin qui tutto normale, anche perché è un ragazzo di 17 anni e i sogni spesso volano senza freni. Ma il vero problema adesso sono i genitori di Mohammed, che lo vogliono rinnegare . Ecco le parole dette dal ragazzo al New York Observer: “Dicono che ho mentito e non potranno più fidarsi di me, sapevano che quello che ho detto era tutto falso, volevano uccidermi e praticamente non mi parlano da allora”.

Complice della vicenda era stato il suo amico Damir Tulemaganbetov, che adesso è visibilmente preoccupato per le proporzioni che ha assunto quel gioco pericoloso. E i ragazzi concludono chiedendo scusa al mondo intero ma soprattutto ai loro genitori.

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