Avvocatessa muore a 45 anni per leucemia fulminante: il suo ultimo straziante messaggio su Facebook

L'avvocatessa Loredana Briganti non ce l'ha fatta, spegnendosi ieri per una leucemia fulminante. Solo 3 giorni fa aveva scritto un forte messaggio su Facebook, carico di amore per la vita e timore per la morte.

Avvocatessa muore a 45 anni per leucemia fulminante: il suo ultimo straziante messaggio su Facebook

L’avvocatessa Loredana Briganti, che solo il 9 dicembre aveva compiuto 45 anni, non ce l’ha fatta e si è spenta ieri, a causa di una leucemia fulminante, all’ospedale Le Torrette di Ancona. Solo tre giorni prima, aveva scelto i social, in particolare un post su Facebook, per il suo saluto alla vita terrena.

Utilizzando parole di amore per la vita e di estremo timore, trasformatosi in triste realtà, Loredana, laureatasi all’Università di Camerino, con una specializzazione in Diritto fallimenare d’impresa, scriveva: “Il mio 2020 si chiude malissimo, davvero malissimo. Il 2021 si apre in modo pessimo. Spero di non morire”. Purtroppo il suo sorriso solare e la sua professionalità riconoscita sono andati via per sempre. 

I messaggi di cordoglio

Sono davvero tantissimi e struggenti i messaggi di cordoglio diffusi da colleghi, amici, conoscenti dell’avvocatessa scomparsa, ma anche dall’Arma dei Carabinieri, stretti al dolore del colonnello Gino Briganti, papà di Loredana, alla mamma Caterina, al fratello Antonio e alla sorella Piera, distrutti per la grave perdita, avvenuta in pochissimi giorni. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Antonio Lessiani, ha dichiarato: “Siamo stati tutti colpiti da un perdita così dolorosa e improvvisa che ha toccato nel profondo tutto il foro teramano. Perdiamo una collega brava, preparata e appassionata della sua professione che svolgeva con grande rigore e professionalità”.

Figura di riferimento soprattutto per i più deoli, tra le sue vittorie aveva fatto riconoscere il permesso di soggiorno per motivi umanitari a una donna nigeriana 29enne, fuggita dalla Nigeria a 15 anni, dopo l’assassino dei genitori da parte di un uomo potente e ricco di religione musulmana, che pretendeva di averla in moglie, facendola convertire all’Islam, dato che lei era cristiana.

I funerali della povera avvocatessa, professionista seria e scrupolosa, appassionata del suo lavoro e consapevole del delicato ruolo che l’avvocato è chiamato a svolgere nella difficile e sempre più complessa società odierna, si svolgeranno in Sardegna, terra di origine della sua famiglia.

Continua a leggere su Fidelity News