Una tranquilla pedalata pomeridiana si è trasformata in una situazione imprevedibile per Davide Mazzon, ex primario del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione presso l’ospedale San Martino e appassionato ciclista. Il sinistro è avvenuto lunedì pomeriggio, poco dopo le 15, quando Mazzon, a bordo della sua mountain bike trasformata in una bici da gravel, stava percorrendo la strada che porta a Quantin, nel Comune di Ponte nelle Alpi, un itinerario a lui molto caro.
Secondo le ricostruzioni, una Jeep, abbagliata dal sole basso tipico di questo periodo dell’anno, ha colpito la ruota posteriore della bicicletta di Mazzon, causandone la caduta improvvisa. L’impatto ha avuto conseguenze gravi: due fratture vertebrali, di cui una particolarmente seria per il rischio di danni al midollo, dieci costole rotte e lo sterno fratturato, oltre a una frattura al bacino che richiederà un intervento chirurgico imminente.
Attualmente, Davide Mazzon, 67 anni, è ricoverato in prognosi riservata presso l’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove si sta preparando a subire un’operazione per l’inserimento di una placca di contenimento. Nonostante la gravità della situazione, la sua vita non è considerata in pericolo.
Il drammatico evento ha scosso la comunità locale, in particolare gli amici e i conoscenti di Mazzon, che conoscono bene la sua passione per il ciclismo e il suo impegno professionale. Mazzon, andato in pensione il primo giugno 2023 dopo una lunga carriera presso l’Ulss 1 Dolomiti, è noto non solo per il suo lavoro in campo medico ma anche per il suo interesse verso la bioetica e la donazione di organi.
Questo sinistro ha spinto gli amici di Mazzon a lanciare un appello alla prudenza sulla strada, sottolineando i pericoli causati dalla scarsa visibilità e dalle distrazioni alla guida. Hanno voluto trasformare questo triste episodio in un monito per aumentare la consapevolezza sulla sicurezza stradale, sperando che quanto accaduto possa servire da lezione per prevenire futuri sinistri.