Assumeva extracomunitari che non lavoravano per il permesso di soggiorno: arrestato

Un commercialista è stato arrestato a Torino per aver falsificato 70 assunzioni fittizie ad extracomunitari, al solo scopo di concedere loro il permesso di soggiorno per stare in Italia.

Assumeva extracomunitari che non lavoravano per il permesso di soggiorno: arrestato

Falsificava le assunzioni di extracomunitari, garantendo così ai suoi assistiti il tanto agognato permesso di soggiorno necessario a poter rimanere in Italia, ma loro non dovevano lavorare un solo giorno. Era questa l’attività di un commercialista di Torino, arrestato dai carabinieri del nucleo ispettorato sul lavoro a causa dei numerosi illeciti di cui si è reso protagonista.

L’uomo si trova ora ai domiciliari per ordine del gip Alfredo Toppino, ed è stato accusato di falso ideologico indotto in atto pubblico, nonché di false attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria. L’attività era molto semplice, ma estremamente redditizia per il truffatore.

Si trattava in sostanza di chiedere ingenti somme di denaro agli extracomunitari che avevano bisogno del permesso di soggiorno, al fine di falsificare i documenti ed “impiegarli” – quantomeno sulla carta – quali dipendenti di aziende in Italia, affinché potessero ottenere il permesso di soggiorno.

Avvalendosi della sua posizione di commercialista infatti, l’accusato poteva facilmente falsificare i documenti relativi ai suoi “clienti”, e far sì che figurassero assunti sebbene non avessero di fatto mai lavorato dal loro arrivo in Italia. Una truffa in piena regola sul quale i militari stanno ancora indagando.

Nel frattempo sono stati iscritti nel registro degli indagati anche i 70 “finti lavoratori” che hanno potuto beneficiare dei servizi del commercialista in questione, ottenendo il permesso di soggiorno grazie alla documentazione falsificata che attestava fossero regolarmente assunti da varie aziende in Italia.

Il costo per ottenere i servizi del professionista truffaldino era di 3.000 euro per ogni extracomunitario che intendesse ottenere i permessi in questa maniera. E’ stato stimato dunque che i profitti ricavati dal truffatore grazie alla sua “attività” parallela siano di circa 210.000 euro, ovviamente esentasse, in aggiunta al suo già nutrito stipendio di commercialista.

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