Dalle ultime indagini sono emersi nuovi dettagli sulla morte di Nadia Orlando, la ragazza di Palmanova uccisa lunedì scorso dal fidanzato, Francesco Mazzega. Dopo aver ucciso la ragazza si è recato spontaneamente dalla Polizia Stradale di Palmanova con il cadavere della ragazza nel bagagliaio, confessando il suo crimine. E’ emerso che l’uomo, 15 anni in più della ragazza, in seguito a una lite furiosa ha reagito in modo violento contro la stessa. Il padre del ragazzo ha commentato l’accaduto dicendo che suo figlio è un bravo ragazzo non un assassino.
Agli agenti di Polizia, il ragazzo ha ricostruito la dinamica dell’accaduto di lunedì scorso, dicendo che era stato lui a chiamare la sua fidanzata, Nadia Orlando, quindi hanno iniziato una discussione sul greto del Tagliamento, poco lontani dall’abitazione dove la ragazza viveva con i genitori.
I due si trovavano nell’auto del ragazzo, una Yaris, quando ad un certo punto la ragazza gli ha riferito di averlo tradito la sera prima durante una sagra e così lui ha reagito insultandola. La lite tra i due poi sarebbe aumentata: lui prima l’avrebbe colpita al volto con uno schiaffo, poi gli avrebbe messo le mani intorno al collo e iniziato a stringere senza rendersi conto dei minuti che passavano.
Gli agenti della Squadra mobile di Udine, con a capo il vicequestore Massimiliano Ortolan, hanno dichiarato che il gesto dell’uomo nei confronti della ragazza è stato volontario, dettato da un momento d’ira scaturito da ciò che era successo qualche giorno prima: infatti i due ragazzi si erano incontrati alla sagra del paese, dove Nadia lavorava come volontaria insieme alle amiche.
Nella sua dichiarazione di colpevolezza, il fidanzato ha dichiarato che la ragazza era infastidita dalla sua presenza alla sagra e gli diceva di tornare a casa, invece lui al contrario ha deciso di rimanere lì ed aspettarla chiedendole poi un chiarimento per la situazione, quindi a convincerla ad incontrarlo il giorno dopo. Nessuno si sarebbe mai aspettato che un ennesimo litigio tra i due avrebbe portato alla morte della ragazza, visto che quindici giorni prima erano stati in vacanza in Puglia da soli.