Arresto a Corigliano: canapa tra le piante ornamentali

Arrestato per reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio un uomo di 50 anni residente a Schiavonea, frazione di Corigliano Calabro.

Arresto a Corigliano: canapa tra le piante ornamentali

È stato arrestato per “reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio” un uomo di 50 anni residente a Schiavonea, frazione di Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. In un mobile della cucina dell’abitazione della persona iinteressata è stato rinvenuto un involucro di plastica contenente svariate inflorescenze di marijuana, la relativa bilancia di precisione per la pesatura dell’erba, e il piatto ancora intriso di droga. Ma la scoperta sensazionale per i militari è stato il vaso di terracotta con arbusti di canapa, alti circa 60 cm, pianta mimetizzata tra quelle ornamentali tenute sul balcone dal proprietario.

Il termine marijuana è solo uno dei nomi con cui viene indicata la droga nei paesi europei e americani, ottenuta facendo seccare sia i fiori e sia le foglie della canapa indiana, generalmente fumata in sigarette o in pipe.

In Italia è quasi sempre illegale coltivare marijuana in casa, anche quando l’uso della sostanza è a scopo terapeutico. Nel 2020, la marijuana è stata eliminata dalla Tabella IV delle sostanze stupefacenti, e la commissione delle Nazioni Unite ha riconosciuto le sue proprietà medicinali, cancellandola per questo dall’elenco delle sostanze stupefacenti più pericolose, come la cocaina e l’eroina.

Il riconoscimento delle proprietà terapeutiche della marijuana è avvenuto su basi scientifiche, dopo numerosi anni di ricerca, e il riconoscimento come pianta officinale oggi è diventato un vantaggio per gli agricoltori, in quanto viene regolamentata dalla normativa riguardante il settore erboristico.

Ma stando a quanto stabilito dalla Corte di Cassazione, coltivare marijuana in Italia è legale solo quando la coltivazione di cannabis è di minime dimensioni, fatta con tecniche rudimentali, e non da professionisti delle colture, per il modesto quantitativo di prodotto ricavabile destinato all’uso personale, e ancora quando la coltivazione è autorizzata con espresso provvedimento governativo, autorizzazione che nel nostro Paese interessa solo ed esclusivamente l’industria farmaceutica.

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