Arrestato Alberto Genovese, fondatore di Facile.it

Fermato per violenza sessuale ai danni di una 18enne Alberto Genovese, il fondatore di Facile.it: voleva fuggire con un jet privato. 43 anni, è stato fermato a Milano con le accuse di violenza sessuale, spaccio di droga e sequestro di persona.

Arrestato Alberto Genovese, fondatore di Facile.it

Gli investigatori della squadra Mobile coordinati dalla pm Rosaria Stagnaro e dal procuratore aggiunto, Maria Letizia Mannella, hanno sentito a lungo le registrazioni tra il sospettato e la madre dicendo che voleva fuggire all’estero con il suo jet privato. Ha cercato a lungo di inquinare le prove Alberto Genovese, 43 anni, arrestato a Milano ieri sera alle 23.30 circa, luogo in cui era un’abitudine frequentare le sue feste private a base di cocaina nel suo appartamento di lusso.

Fermato con l’accusa di violenza sessuale, rapimento e spaccio di cocaina. Nelle sue feste offriva sempre agli ospiti dosi massicce di Mdma, chetamine e altre droghe, come la cossidetta 2CB o cocaina rosa; le sostanze sono state tutte trovate all’interno del suo appartamento dove sono state trovate anche telecamere di videosorveglianza con Genovese che ha cercato di far sparire le registrazioni.

La denuncia fatta da una giovanissima ragazza di 18 anni, di cui l’uomo avrebbe approfittato in maniera brutale il 18 ottobre somministrandole dosi forti di droga per renderla incosciente e addirittura arrivando a legarla al letto di modo che non potesse scappare. Secondo i racconti della testimone, che si è svegliata la giornata dopo, semiinconsciente, avrebbe chiesto aiuto senza che nessuno potesse sentirla.

Sarebbe stata soccorsa il giorno dopo dal 118 e trasportata alla clinica Mangiagalli che avrebbe appurato la violenza subita dalla giovane. Non solo, pare che per  il Genovese era buona abitudine invitare a casa ragazze giovanissime e offrire loro dosi massiccedi droga, scorte che teneva sempre nel suo appartamento.

Un mercato della droga a disposizione dell’imprenditore che i poliziotti hanno riscontrato quando hanno fatto un sopralluogo nell’appartamento che offriva gratuitamente ai suoi ospiti; anche il tentativo di distruzione delle prove e la fretta di farsi rilasciare un passaporto sono gli elementi che hanno convinto gli inquirenti a contestualizzare il pericolo di fuga e dunque a fermarlo la sera del 6 novembre.

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