Arezzo, uccide la figlia di 4 anni e tenta il suicidio: era in cassa integrazione

Un uomo di 39 anni ha ucciso la figlia di 4 aggredendo anche il figlio 12enne. Prima dell'arrivo dei carabinieri tenta il suicidio gettandosi nel pozzo: i vicini parlano di problemi economici.

Arezzo, uccide la figlia di 4 anni e tenta il suicidio: era in cassa integrazione

Ci troviamo a Levane, in provincia di Arezzo, dove nella giornata di ieri si è consumata una tragedia che ha sconvolto l’intero paese e che sembrerebbe essere frutto dei problemi economici che questa emergenza sanitaria sta provocando. Un uomo di 39 anni ha ferito a morte la figlia di appena 3 anni, per poi tentare il suicidio gettandosi nel pozzo fuori casa.

La tragedia è avvenuta in pochi minuti, mentre la madre della vittima era uscita di casa per fare la spesa. L’uomo, originario del Bangladesh, ha afferrato una lama lunga e tagliente e si è scagliato contro la figlia minore che questo novembre avrebbe compiuto appena 4 anni, ferendola a morte senza lasciarle possibilità di fuga. Subito dopo, il 39enne ha provato ad uccidere anche il figlio 12enne con una spranga, riuscendo a colpirlo. Il bambino, nonostante la ferita, è scappato dai vicini di casa chiedendo aiuto.

Stando a quanto è stato ricostruito, il 12enne è riuscito a salvarsi solo grazie all’intervento dei vicini di casa, che hanno chiamato i soccorsi e bloccato la porta, impedendo così al 39enne di raggiungere il figlio.

Al termine dell’omicidio, l’uomo è uscito dall’abitazione e ha tentato il suicidio gettandosi all’interno del pozzo situato in giardino, tenendo tra le mani l’arma del delitto con cui ha tolto la vita alla figlia. Qui è dove i carabinieri l’hanno trovato portandolo in salvo. Padre e figlio sono entrambi ricoverati presso l’ospedale La Gruccia di Montevarchi, entrambi fuori pericolo.

Omicidio per problemi economici

Il 39enne accusato di omicidio lavorava come dipendente in un’azienda di cui è titolare un connazionale, lo stesso vicino di casa che ha chiamato i soccorsi, ma in questo periodo, a causa dell’emergenza COVID-19, si trovava a casa in cassa integrazione.

Stando a quanto è stato affermato dai vicini e conoscenti dell’uomo, nell’ultimo periodo il 39enne era piuttosto nervoso; la moglie aveva anche contattato il medico di famiglia perché potesse prescrivere al marito qualcosa che aiutasse a rilassarlo. I motivi del suo stress sembrerebbero essere i problemi economici, e la paura di non riuscire più a mantenere la famiglia.

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