Letizia Giordani, 72 anni, mancava da casa dallo scorso sabato, precisamente dal 5 ottobre. Nessuno sapeva dove era andata, perciò il marito si era allarmato e aveva chiamato la figlia che abita all’estero. Non avendo ancora notizie della madre, la giovane ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, così ha chiamato il 112.
Le ricerche inizialmente non avevano dato frutti, però sono proseguite senza sosta, soprattutto nelle vicinanze della casa dove abitava Letizia. Le indagini, infatti, si sono concentrate in un casolare tra Foiano e la frazione di Pozzo, e hanno portato purtroppo al ritrovamento del corpo senza vita della donna. Sul suo corpo sono stati rivenuti segni lasciati da un oggetto contundente, come hanno accertato gli esperti, scagliato su Letizia con tanta forza da causarne il decesso.
Il corpo della Giordani è stato ritrovato nella notte tra sabato e domenica, precisamente in un campo appartenente alla famiglia della donna, vicino alla casa dove stava con il coniuge. Tuttavia, ad aver convinto gli esperti che non si trattava di un decesso accidentale sono stati i segni alla testa di Letizia, che hanno ritenuto provocati da un colpo dato da qualcuno con un bastone, ritrovato successivamente sul posto.
Secondo gli inquirenti, la donna è deceduta per mano di qualcuno: il sospettato principale è un pakistano di 38 anni ex fidanzato della figlia, con la quale ha avuto una relazione molto turbolenta. Pare che fra l’uomo e la famiglia dell’ex fidanzata le cose non andassero bene e ci fossero rancori e tensioni.
Si suppone che l’uomo e l’ex suocera abbiano avuto un diverbio, poi degenerato, che ha portato il pakistano a compiere un gesto scaturito dalla rabbia. Letizia era nota per essere una psicoterapeuta e psicologa spirituale, che abitava sul posto da trent’anni con il marito, un pittore originario del Canada. Le indagini proseguono per accertare le responsabilità del pakistano.