Anziana decede al Pronto Soccorso: a Brindisi indagati manager Asl e due medici

Si tratta di un atto dovuto a garanzia degli stessi indagati, l'anziana era deceduta in una situazione difficile in quanto c'erano solo due medici per assistere circa 30 pazienti in codice "arancione".

Anziana decede al Pronto Soccorso: a Brindisi indagati manager Asl e due medici

Omicidio colposo. Questa è l’ipotesi di reato mossa dalla Procura della Repubblica di Brindisi nei confronti di  due medici dell’ospedale Antonio Perrino circa il decesso di una anziana di 77 anni deceduta al Pronto Soccorso dello stesso nosocomio brindisino nella giornata del 16 novembre scorso. Secondo quanto si apprende dalla stampa locale, in particolare da Brindisi Report, furono proprio i due medici a chiamare i carabinieri quella stessa sera in quanto la situazione era molto difficile.

In quell’occasione il Perrino era pieno di pazienti, circa 30, tutti arrivati quasi in codice “arancione”, quindi una situazione di potenziale rischio. Alle ore 21:00 si contavano già 24 pazienti con questa categoria di codice. Nell’arco dei 15 minuti seguenti, entro quindi le 21:15, arrivavano altri 6/7 pazienti in codice “azzurro”, ovvero con urgenza differibile. Al Pronto Soccorso c’erano pazienti in attesa sin dalle 10 del mattino e tutto ciò come si può immaginare poteva anche causare dei rischi per la salute di quelle persone che avevano bisogno di cure urgenti. 

Il decesso dell’anziana

Proprio in queste circostanze si situa il decesso di una donna di 77 anni, la quale era giunta da una Rsa di Ostuni poco dopo le 19:00. La donna era stata visitata attorno alle ore 22:00, quando i medici avevano anche preso i parametri. A quel punto era stata portata nella stanza del “codice rosso” ma la situazione è precipitata. 

L’anziana è deceduta poi attorno alle ore 23:00. I famigliari vogliono vederci chiaro per questo hanno sporto una denuncia presso la Procura della Repubblica, questo in modo che l’autorità giudiziaria possa chiarire i fatti. Oltre ai due medici, nel registro degli indagati figura anche Flavio Maria Roseto, il direttore sanitario e il direttore di Emergenza Urgenza.

Dobbiamo specificare, questo per dovere e correttezza di informazione, che l’iscrizione nel registro dei su citati indagati è un atto dovuto a garanzia degli stessi, in modo che costorono possano difendere la propria posizione dinanzi l’autorità inquirente. Nelle prossime ore saranno infatti effettuati accertamenti irripetibili. Si attendono quindi ulteriori informazioni da parte delle autorità circa questo delicato caso. 

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