Come spesso accade quando si apre un’inchiesta, si iniziano anche le intercettazioni ambientali e telefonica, che coinvolgono personaggi, che a vario titolo e misura hanno legami o contatti con i soggetti per cui si apre l’inchiesta.
Tutto ha inizio grazie ad un’inchiesta effettuata sui nuovi clan mafiosi emergenti di Borgetto e Partinico, due paesi in provincia di Palermo. In particolar modo erano finiti sotto indagine ben 10 esponenti di clan mafiosi locali, che sebbene fossero già stati inquisiti e condannati, erano stati liberati, continuando quindi impavidi nelle loro turpi attività.
Una di queste intercettazioni portava al Sindaco di Partinico, quindi a Pino Maniaci, direttore di Telejato, conosciuto ai più per essere paladino della giustizia, insignito parecchie volte per la sua attività antimafia e voce del giornalismo indipendente, azioni per le quali sembrava che la mafia lo avesse parecchie volte intimidito con precise minacce e atti dolosi.
Le intercettazioni che lo riguardano sono inequivocabili. Scatta per Pino Maniaci l’accusa di estorsione. Senza tante cerimonie, il Direttore di Telejato chiedeva soldi a Sindaci ed imprenditori per essere lasciati in pace dalle sue telecamere, o per aver fatto dei favori grazie alla sua ricca rete di contatti importanti.
Si autocelebrava, si sentiva invincibile, potente. Il Procuratore Lo Voi ha dichiarato che Maniaci aveva più volte manifestato totale disprezzo per le autorità, addirittura definendo “nucleo aperitivo” la sezione speciale dei Carabinieri, sbeffeggiando chi gli esprimeva solidarietà per le intimidazioni mafiose ricevute.
Oltre alle accuse di estorsioni nei confronti dei Sindaci di Borgetto e Partinico, Maniaci è anche accusato di aver fatto pressioni affinchè fosse assunta in alcuni uffici pubblici la sua amante. Infatti, secondo le ricostruzioni fatte dagli inquirenti, il Sindaco di Partinico fu costretto, in seguito alle sue pressioni, ad assumere con un contratto a termine la compagna di Maniaci.
Grazie alle intercettazioni, si è scoperto quanto il giornalismo di Maniaci fosse ben lontano dall’essere libero e indipendente, dimostrando solo di essere clientelare ed estorsivo. Chiedeva somme che andavano dai 200 ai 300 euro ai Primi Cittadini di Borgetto e Partinico per non divulgare informazioni che avrebbero potuto solo nuocere alla loro amministrazione. Insomma, proprio un vero sistema di racket, proveniente da chi si bardava di essere esponente dell’antimafia.