Qualche passo avanti nella disperata ricerca di Rudy Cavazza, il 54enne di origini romane scomparso a Spoltore lo scorso 7 dicembre 2024, mentre era ospite di due suoi cugini. Dopo settimane di attesa e frustrazione, il caso registra un’importante novità grazie al prelievo del DNA di Priscilla, una delle tre figlie dell’uomo, che potrà essere utilizzato per eventuali confronti con resti o corpi rinvenuti sul territorio.
L’operazione si è conclusa solo dopo una serie di ostacoli burocratici e tensioni tra i familiari di Cavazza e le autorità. Venerdì 10 gennaio, presso l’Istituto Rea, Alessia Natali, presidente dell’associazione Penelope Abruzzo, e l’avvocata Katia Ferri hanno incontrato Priscilla, insieme alle sorelle Sharon e Sheila e alla madre Viviana. Durante la mattinata di sabato 11, sotto richiesta scritta dell’associazione e dopo un acceso confronto con la questura, è stato finalmente effettuato il prelievo del DNA.
Un lungo percorso di frustrazione e incomprensioni
Il caso era entrato in una fase di stallo, aggravata da una complessa burocrazia e da presunte lacune procedurali. “Vorrei sottolineare la non conoscenza della questura riguardo l’argomento DNA,” ha dichiarato Alessia Natali. “Priscilla lo chiedeva verbalmente da un mese, ogni volta che tornava a Pescara per sollecitare le autorità. Gli esiti sono sempre stati negativi, finché non le è stata ordinata una richiesta scritta”. L’associazione Penelope Abruzzo ha quindi inviato una richiesta formale alla questura e per conoscenza alla prefettura, sbloccando così un’impasse che aveva generato non poca tensione.
Tuttavia, al momento del prelievo, si è verificato un ulteriore intoppo: “Sabato mattina in questura si sono nuovamente rifiutati, giustificandosi che fosse necessaria un’autorizzazione del giudice,” ha proseguito Natali, “scatenando una discussione molto animata”. Anche l’avvocata Katia Ferri, coinvolta per supportare la famiglia, ha spiegato: “Era stata richiesta la mia presenza quale difensore della famiglia, ma ho fatto presente che solo il familiare diretto, e non un rappresentante legale, poteva sottoporsi al test”. Dopo ore di trattative e attese interminabili, il profilo genetico è stato infine prelevato tramite duplice tampone salivare.
La ricerca di Rudy e il mistero ancora irrisolto
La speranza è che il DNA di Priscilla, ora inserito nella banca dati, possa essere confrontato con eventuali rinvenimenti sul territorio nazionale e regionale. Nel frattempo, resta alta la preoccupazione per il destino di Rudy Cavazza, svanito nel nulla ormai da più di un mese. La famiglia, supportata dall’associazione Penelope, ha presentato una denuncia contro ignoti presso la procura di Pescara, chiedendo l’apertura di un fascicolo per indagare su una possibile ipotesi di reato legata alla scomparsa. “Che fine ha fatto Rudy Cavazza?” è la domanda che pesa come un macigno su questa vicenda, mentre i familiari continuano a vivere giorni di angoscia. “Ogni piccolo passo avanti è una speranza,” ha concluso Alessia Natali, “ma la strada è ancora lunga per arrivare a una verità su quanto accaduto”.