Ancora guerra sul metodo stamina

Il metodo stamina non sembra portare miglioramenti alle condizioni dei pazienti. I parenti dei malati sono pronti a portare le prove di guarigione a Roma

Ancora guerra sul metodo stamina

E’ ancora scontro sul metodo stamina. Dalle analisi di 36 cartelle cliniche provenienti dagli Spedali Civili di Brescia, non risulta alcun miglioramento per i pazienti in cura.

Questo è emerso dallo studio compiuto dalla commissione incaricata. I casi esaminati riportano peggioramenti, situazioni stazionarie e soltanto in pochi casi dei miglioramenti, legati ad una autovalutazione del paziente, ma non certificati.

Non sono dunque dimostrate le dichiarazioni di Vannoni e dei famigliari dei malati, secondo i quali i miglioramenti sono registrabili nella maggioranza dei casi di applicazione della terapia.

Domani i portavoce dei famigliari intendono portare a Roma le prove di guarigione con metodo stamina, mentre Vannoni dichiara che le cartelle di Brescia dimostrano soltanto l’assenza di effetti collaterali e nulla più, dato che i casi presi in esame non sarebbero altro che cure compassionevoli.

Intanto si attende dal ministero della salute la nomina dei nuovi membri di commissione per il riesame della pratica.

Vannoni, indagato per truffa e associazione a delinquere, continua a definirsi una vittima delle lobby dei farmaci. In una intervista a Repubblica ha dichiarato di voler continuare le sperimentazioni fuori dall’Italia. “Quando lavoravo a San Marino qualcuno pagava, ma solo quelli che potevano permetterselo, a Brescia mai. Non so come si usa una siringa, però non accetto che mi diano del ciarlatano”.

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