Ancona, professoressa no-vax senza stipendio da tre mesi: "Ci considerano portatori di morte"

Si tratta di Roberta Salimbeni, una docente di Fabriano (Ancona) che ad inizio anno non si è neanche presentata a scuola perchè non ha intenzione di fare nemmeno i tamponi, da lei giudicati inattendibili dopo un'esperienza personale.

Ancona, professoressa no-vax senza stipendio da tre mesi: "Ci considerano portatori di morte"

La pandemia continua a correre in tutto il mondo, anche in Italia, per questo le autorità sanitarie e governative stanno prendendo provvedimenti per cercare di arginare il contagio. In Italia dal 16 dicembre è obbligatorio sottoporsi al vaccino anti Covid per alcune categorie di lavoratori, come appartenenti alle forze dell’ordine oppure per i docenti che operano nelle scuole. Ma a questo Roberta Salimbeni, una docente no-vax di Fabriano, in provincia di Ancona, non ci sta.

In una intervista al Messaggero, la donna ha dichiarato che all’inizio di questo anno scolastico non si è presentata presso la scuola dove prestava servizio, in quanto sapeva già che avrebbe dovuto fare dei tamponi per risultate negativa al Covid e accedere all’istiuto scolastico. Per lei i tamponi non sono affidabili, in quanto le è capitata una vicenda personale abbastanza importante. La donna lo scorso dicembre si sentiva poco bene e accusava tutti i sintomi tipici del Covid-19. A questo punto, come da prassi, si è sottoposta al tampone risultando negativa

Aveva avuto il Covid-19

La docente aveva perso anche il gusto e l’olfatto, due sintomi tipici della malattia. Dopo essere guarita ha voluto sottoporsi alle analisi del sangue per poter vedere se ci fossero gli anticorpi alla malattia Covid-19, e da lì si è scoperto che questi erano altissimi, segno evidente che il Sars-CoV-2 l’aveva colpita. 

Da allora la donna non si fida più dei tamponi. “Ne ho parlato con il dirigente scolastico. Ho evidanziato che mi sentivo indiscriminata ingiustamente, anche perché a inizio anno scolastico un collega vaccinato era andato regolarmente a lavoro e non sapeva di essere positivo” – così ha spiegato la donna al Messaggero.

La signora si trova ormai da tre mesi senza stipendio e ha dei figli da mantenere. “Cosa mi rammarica di più? Non sono le limitazioni, ma l’odio sociale innescato. Noi no-vax siamo considerati dei portatori di morte, gente che ruba i posti letto in ospedale, untori. Ho ricevuto e ricevo insulti e messaggi di disprezzo per la mia scelta” – così ha detto dispiaciuta la donna. I suoi figli fanno comunque regolarmente dei tamponi per poter fare attivià sportiva: la docente non vuole che “subiscano il ricatto della società”. Inoltre, ha affermato che diverse persone che conosce sono state danneggiate dai vaccini anti Covid e a tutt’oggi stanno eseguendo una profilassi per guarire dagli effetti avversi. 

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