"Amputato il pene, ma non c’era il tumore": medico sotto processo

Un uomo del 1954 fu sottoposto nel 2018 all'amputazione del pene per un sospetto tumore, che non è mai esistito. Imputato per lesioni gravissime l'urologo 30enne, mentre la vittima chiede un risarcimento.

"Amputato il pene, ma non c’era il tumore": medico sotto processo

Pochi giorni fa le cronache nazionali hanno raccontato la storia di Anna Leonori, 46enne di Terni che ha subito l’amputazione di tutti gli arti come conseguenza ad un intervento al quale era stata sottoposta per l’asportazione di un tumore che è risultato non esistere. Arriva ora da Arezzo la notizia di un’altra diagnosi errata che ha portato all’amputazione del pene di un paziente.

Fu proprio nella città toscana che ad un uomo venne diagnosticato un sospetto tumore al pene, per il quale fu sottoposto ad un intervento chirurgico di amputazione. Solo in seguito all’operazione, venne scoperto che il tumore non c’era. Per questo il paziente, che si ritiene vittima di un gravissimo danno, ha chiesto un risarcimento all’urologo che ha effettuato l’intervento.

Secondo i documenti presentati dai legali della vittima, la vicenda ebbe inizio ad ottobre del 2018, quando un uomo della Valtiberina classe 1954 si sottopose ad una visita e gli venne diagnosticata una sospetta patologia tumorale al pene. L’uomo, all’epoca 64enne, venne quindi operato da un urologo 30enne poche settimane dopo, il 13 novembre 2018, presso l’ospedale San Donato di Arezzo.

Solo in seguito all’operazione chirurgica demolitiva, raccontano i legali del paziente, la patologia tumorale è stata smentita dagli esami istologici “tardivi effettuati sui tessuti prelevati. Non era quindi mai esistito il tumore diagnosticato, motivo per il quale l’uomo, le cui generalità non sono state rivelate, chiede un risarcimento.

Il caso è stato riportato per primo da “Il Corriere di Arezzo”, che ha rivelato che è stato aperto per la vicenda un fascicolo giudiziario che il prossimo 9 marzo sarà sottoposto al giudice Claudio Laranel corso dell’udienza preliminare. I legali della vittima si sono opposti all’archiviazione, proposta dal pm Laura Taddei, e dopo l’udienza davanti al gip a fine 2022, il giudice Giulia Soldini ha imputato il medico per lesioni gravissime.

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