Amianto-Pirelli: 11 ex dirigenti condannati per omicidio

Il Tribunale di Milano ha stabilito condanne tra i 3 anni ed i 7 anni ed 8 mesi per gli ex vertici della Pirelli, in carica tra il 1979 ed il 1988, ritenuti responsabili della morte di 24 operai in due stabilimenti di Milano. Esultano gli attivisti: "Abbiamo fatto condannare i padroni"

Amianto-Pirelli: 11 ex dirigenti condannati per omicidio

Si è concluso con 11 condanne per omicidio colposo aggravato il processo agli ex dirigenti della Pirelli, indagati per la morte di 24 operai che, all’epoca dei fatti, erano impiegati presso gli stabilimenti di viale Sarca e via Ripamonti (Milano). I 24 dipendenti della nota azienda di pneumatici avevano infatti sviluppato tumori di varia natura, causati dall’utilizzo dell’amianto nelle strutture in cui erano impiegati.

E’ dunque definitivamente crollata l’argomentazione della Pirelli risalente al 2011, quando in occasione del rinvio a giudizio l’azienda aveva affermato di non avere “Mai utilizzato amianto quale componente nella produzione degli pneumatici, e che all’epoca l’uso dell’amianto negli edifici era pratica comune anche nelle tecniche di costruzione”.

La tesi che la Pirelli si sia sempre battuta per tutelare al meglio la salute dei propri dipendenti dunque, non ha retto di fronte all’evidenza dei fatti. Fra i condannati figura anche Guido Veronesi, fratello del famoso oncologo Umberto, ex ministro della Salute nonché vera e propria icona della lotta contro le neoplasie in Italia.

La sentenza è stata pronunciata dalla sesta sezione penale del Tribunale di Milano, ed ha stabilito pene tra i 3 ed i 7 anni ed 8 mesi per gli 11 ex dirigenti della Pirelli in carica tra il 1979 ed il 1988 (per Guido Veronesi, 6 anni ed 8 mesi di reclusione). Gli imputati sono infatti stati dichiarati responsabili della morte degli operai, ed oltre alle pene detentive è stato stabilito che gli ex dirigenti dovranno pagare (insieme al responsabile civile Pirelli Tyre Spa) una provvisionale di 520.000 euro, ed un risarcimento dei danni che dovrà venire quantificato in sede civile.

Molti familiari delle vittime si erano tuttavia ritirati dal processo, dopo aver accettato risarcimenti in via privata. “Questa volta siamo riusciti a far condannare il padrone, abbiamo dimostrato che uniti si vince” hanno esultato alcuni attivisti dell’Associazione italiana esposti amianto e di Medicina Democratica, in seguito alla lettura della sentenza.

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