Ancora una volta stupisce come, in piena tragedia dovuta al terremoto, l’intelligenza di un animale si faccia strada. Si tratta di un cane di nome Bravo che, mentre veniva estratto dalle macerie ad Amatrice, uno dei centri maggiormente colpiti, ha iniziato a ringhiare contro i soccorritori, nel tentativo, ultimo e disperato, di salvare ancora il suo territorio, la sua casa.
Stupisce la fedeltà dell’animale all’uomo, pur avendo subito un forte trauma dovuto al crollo dell’abitazione. I suoi padroni sono stati trasportati in ospedale, non si sa in quali condizioni, ma Bravo non smette di annusare per cercare forse di sentirli ancora vicino a sè. Viene accarezzato da un militare che se ne prende cura provvisoriamente.
Ancora col pelo coperto dalla polvere, Bravo rispetta il silenzioso patto di fedeltà che lo lega ai suoi padoni, difendendo ciò che resta della sua casa dall’intervento di estranei. Non sembra possibile che un animale possa regalare tanto amore, persino in circostanze tragiche dove la stessa sua vita è stata messa in pericolo, in quanto anche Bravo era sotto le macerie e poteva morire.
Sono proprio queste le storie che, nella tragedia, lanciano un grido di speranza. Persino nelle calamità più atroci, può emergere un sentimento nobile e ciò risulta essere ancora più lodevole quando tale sentimento proviene da un cane, un animale che spesso l’uomo maltratta, umilia, abbandona senza pietà.
I migliori insegnamenti provengono ancora una volta da colui che è ritenuto da sempre il miglior amico dell’uomo. Ma l’uomo è anch’egli miglior amico del cane o di se stesso? Bravo presto si ricongiungerà ai suoi padroni che saranno felici di possedere un animale così fedele, coraggioso e amorevole. Anche in una tragedia terribile come questa, la fedeltà di un cane non è minimamente scalfita dalla prova ma emerge in tutta la sua meravigliosa grandezza ed importanza. Bravo può considerarsi sicuramente un simbolo di coraggio.