La battaglia per la sicurezza stradale è sempre un qualcosa per la quale è valsa la pena impegnarsi: una volta era sulla strada che capitava di subire gli incidenti più gravi, a volte mortali.
Poi vi è stata una stretta, un “giro di vite”, anche severo ma utile: sono arrivate la cintura di sicurezza, il divieto di usare il telefono in auto se non con gli auricolari, le sanzioni pesantissime nel caso di guida in stato di ebbrezza, il sistema dei punti etc etc.
I risultati arrivarono e furono molto confortanti. Purtroppo le buone abitudini non durano molto, o quanto meno, non si estendono col cambiare della società e dei… mezzi di distrazione di massa.
In queste ore, infatti, si è tenuta la relazione alla Commissione Lavori Pubblici del Senato e il relatore, Giuseppe Bisogno a capo della Polizia Stradale, ha snocciolato dei dati per nulla confortanti. Nei primi 8 mesi del 2015 si sono registrati circa 1159 vittime mentre nel medesimo periodo del 2014 le perdite di vite umane erano state “solo” (si fa per dire) 1135: il pericolo, quindi, è che si concretizzi una vera e propria inversione di una tendenza che, sino a questo momento, era stata (come dicevamo) virtuosa.
La causa principale non è l’alcool o la droga, come si potrebbe pensare, ma l’uso degli smartphone. I moderni device, ha spiegato il dottor Bisogno ad una platea molto attenta, non servono solo per telefonare (e già qui i motivi di distrazione non mancherebbero), no.
Ormai gli smartphone servono anche per messaggiare e l’interazione su messenger e social network risucchia voracemente l’attenzione non solo dei passeggeri ma anche, e soprattutto (purtroppo), di chi guida. Oltre a ciò si ricordi che i telefoni moderni sono dei veri e propri cameraphone e questo porta, spesso, a comportamenti al limite dell’assurdo: dal semplice scrolling delle foto presenti nella propria Gallery allo scatto di un selfie con tutti gli occupanti dell’auto.
Il periodo peggiore? E’ stato il Luglio-Agosto del 2015 mentre il range giornaliero più “letale” è stato quello notturno quando alle fonti di distrazione testé citate si aggiunge, verosimilmente, anche la stanchezza di chi torna a casa dal lavoro, o da una serata in compagnia.
Ancora una volta, quindi, un invito – forte – si erge a che si utilizzino i moderni device di comunicazione cum grano salis, soprattutto con la testa, perché sulla strada non è in gioco solo la nostra vita ma anche quella di chi ci accompagna e di chi viaggia nell’altra direzione!