Che sia rumena o meno, nonostante tutto, interessa davvero poco. Che sia un pericolo alla guida, quello interessa decisamente di più, e sarebbe stato meglio accorgersene prima che ci fosse una vittima. Purtroppo per Gino Stevenato, il 74enne investito dalla ragazza e ucciso sul colpo, questo non è avvenuto. E dire che vi erano tutti i presupposti affinché questa tragedia non si verificasse: Alina Matei, 25 anni, aveva già avuto un incidente, per fortuna senza conseguenze per nessuno, ed era già fuggita dal luogo del misfatto. Sì, perché anche questa volta Alina ha pensato di scappare, non badando alle conseguenze della sua terribile azione. Un uomo è morto, a pochi metri da casa, e ora che quello di Alina è diventato un caso nazionale, si spera che non la passerà liscia. Errare è umano, perseverare è diabolico, scappare due volte è mostruoso.
Alina Matei guidava senza patente. In occasione dell’incidente di due anni fa che abbiamo accennato poco fa, quello senza conseguenze, le era infatti stata ritirata la licenza di guida. Non è stato un problema per la ragazza, che ha continuato a girare per le strade di Martellago come se niente fosse, come se il fatto che le forze dell’ordine le abbiano ritirato la patente fosse un dettaglio di poco conto. La fortuna sua ha voluto che in questi due anni nessun posto di blocco la fermasse.
Ora emerge anche un altro inquietante video, dove Alina guida con i piedi e con una bottiglia di vino in mano, con un’amica e con la figlioletta di 10 anni dietro, cantando tutti a squarciagola. Il video l’ha postato lei stessa su Facebook. Al Corriere Veneto, la ragazza ha provato a giustificarsi: “Era solo una parodia della canzone in sottofondo, anche la bottiglia di vino faceva parte della parodia, non eravamo ubriache e il video l’abbiamo girato qui sotto casa, non c’era nessuno per strada, ma non sono un mostro. Ovvio che sono pentita, giudicano ma non possono capire cosa si provi a finire in una situazione delgenere: io ho una figlia della quale occuparmi“.