Alì Agca fa visita alla tomba di papa Wojtila, dove porta un mazzo di fiori

Alì Agca, l'uomo che sparò a Papa Giovanni Paolo II nel maggio del 1981 avrebbe chiesto di incontrare Papa Francesco. Agca ha visitato la tomba di Giovanni Paolo II e ha deposto un mazzo di fiori

Alì Agca fa visita alla tomba di papa Wojtila, dove porta un mazzo di fiori

L’uomo che nel maggio del 1981 sparò a Papa Giovanni Paolo II,  Alì Agca, è andato in Vaticano e ha visitato la tomba di Papa Wojtyla dove ha deposto un mazzo di fiori. A confermare la notizia è stata la Santa Sede, che ha anche aggiunto che l’uomo avrebbe chiesto di incontrare Papa Bergoglio.

L’uomo ha scontato la sua condanna tra Rebibbia e la Turchia, e a riconoscerlo in piazza San Pietro è stato un poliziotto. Costui lo avrebbe anche accompagnato negli uffici dell’Ispettorato Vaticano per eseguire un controllo sui documenti. Agca è arrivato a Roma venerdì ed è partito in auto dall’Austria con un compito ben preciso: visitare la tomba di Papa Wojtila. Ecco le sue parole: “Sentivo la necessità di fare questo gesto”. In atteggiamento tranquillo e pacifico l’uomo ha mostrato disponibilità e gentilezza. 

In questo giorno ricorre l’anniversario del fatidico incontro tra Agca e Papa Wojtila, trentuno anni più tardi: l’incontro infatti avvenne il 27 dicembre 1983, data in cui Giovanni Paolo II fece visita ad Agca nel carcere di Rebibbia. I due ebbero un colloquio da soli, e il loro incontro duò a lungo. Il pontefice in quell’incontro perdonò il suo attentatore per la seconda volta. Già durante la convalescenza in ospedale Giovanni Paolo II aveva perdonato Agca, anche se ancora sofferente per le ferite inferte all’addome.

La visita sulla tomba di Giovanni Paolo II era stata già preannunciata circa due settimane fa, quando in un’intervista Agca aveva parlato del suo desiderio di fare questa visita in Vaticano. In quell’occasione Agca aveva detto: “Vorrei andare sulla tomba di Giovanni Paolo II, che mi ha fatto visita in carcere. Non ho potuto partecipare ai suoi funerali e quindi vorrei rendergli omaggio come a un fratello spirituale”. L’uomo aveva anche spiegato che il governo non gli concedeva il visto, ma visto che adesso la sua visita è stata fatta vuol dire che è stato tutto risolto. Una vita difficile quella di Agca, combattuto tra il perdono di una persona straordinaria come Giovanni Paolo II e le sue teorie di protesta.

Continua a leggere su Fidelity News