Alessia e Giulia Pisanu: papà Vittorio non ha rancori verso chi lo accusa

Sono trascorsi diversi giorni dalla morte di Alessia e Giulia Pisanu, investite e uccise da un Frecciarossa alla stazione di Riccione. Ora è il padre Vittorio ad esprimere come sta vivendo questi giorni, rivolgendo un messaggio a chi lo giudica.

Alessia e Giulia Pisanu: papà Vittorio non ha rancori verso chi lo accusa

Dove finisce la libertà di pensiero e dove inizia la diffamazione? Quanto la libertà di pensiero puù distruggere un uomo il cui cuore è già in frantumi per aver perso le sue ragioni di vita? 

C’è chi, purtroppo, non ha rispetto nè per le vittime,nè per i familiari, per i genitori orfani che hanno perso tutto quello per cui hanno sempre vissuto. In fin dei conti è facile parlare dietro ad uno schermo. Tutti leoni da tastiera quando non vengono colpiti direttamente ma le tragedie riguardano altri.

Le toccanti parole di papà Vittorio 

E’ un padre disperato, Vittorio. Sin dalle 6:00 di domenica 31 luglio, quando la figlia minore, Alessia, lo ha chiamato dal cellulare di un 24enne conosciuto poco prima nella discoteca Peter Pan, una delle più gettonate della Riviera. L’ultima volta in cui ha sentito sua figlia viva. Poco dopo, un Frecciarossa, ad una velocità di 200 chilometri orari, ha investito e ucciso Giulia e Alessia, le sue figliole di 17 e 15 anni.

 Di solito era papà Vittorio ad andarle a prendere al rientro dalla discoteca. Purtroppo sabato, non sentendosi bene, ha ceduto all’insistenza delle sue figlie che volevano andare a ballare, facendosi strappare una tassativa promessa: quella che sarebbe stato lui ad andarle a prendere da Riccione. Così non è accaduto, perchè gli adolescenti, non è un mistero, che disattendano gli ordini dei genitori. 

Da allora, Vittorio, titolare di una ditta di traslochi di Castenaso, non si capacita dell’immane tragedia che ha colpito la sua famiglia ed è pervaso dai sensi di colpa. In una lettera l’uomo, devastato dal dolore, ha scritto: “Vivo la sofferenza confortato moralmente e spiritualmente dalle tante persone che quotidianamente hanno inondato me e la mia casa di un’umanità e dolcezza che va oltre misura e immaginazione. Vivo la sofferenza per l’immane tragedia che ha colpito la mia famiglia, e la consapevolezza del nuovo inizio che mi attende, nel fervido desiderio di provare a trasformare l’ingiusto evento in bene assoluto”.

“Non c’è stato un giorno in cui non le abbia accompagnate e riprese da scuola, almeno questo mi rimarrà per sempre, quello che ho vissuto con loro”. Un padre sempre presente Vittorio, nella vita delle loro piccole, al punto da non mollarle mai, nei loro impegni scolastici e nel tempo libero, trascorso a far baldoria con le amiche. Non era raro che prendesse una camera in gotel per attendere che Giulia e Alessia rientrassero da qualche festa in tarda notte. 

Ora Vittorio, oltre ad essere rimasto orfano delle sue ragioni di vita, deve fare i conti con i tanti commenti di coloro che, senza pietà, senza rispetto, lo accusano di aver “abbandonato” Giulia e Alessia al loro tragico destino. In proposito, l’uomo, devastato, ha dichiarato:“Non riesco a nutrire rancore, rammarico o amarezza dall’inconsulto vociare continuo e costante che si è scatenato all’indomani della tragedia. Ringrazio tutte le persone che hanno espresso un pensiero per me e la mia famiglia. Tutti indistintamente”. 

In particolare, rivolgendosi a coloro che hanno espresso giudizi forti nei suoi confronti, ha detto: ” Sono convinto che ognuno di loro possa trarre insegnamento per la vita che verrà. Vorrei che da questa disgrazia, da questa immensa perdita, si possano trarre nuove energie per plasmarla in amore puro. Affinché da questo vuoto, da questa banalizzazione del male, dal cinismo della disperazione, possa nascere e crescere rigoglioso l’amore verso il prossimo; uno spirito nuovo che possa infondere nella comunità speranza e fiducia. Perché le bimbe, le mie bimbe, le nostre bimbe, i nostri angeli, non siano arrivati in cielo invano”.

 

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