Alberto Sordi: guerra infinita per l’eredità dell’attore

Attorno all'eredità del defunto attore romano si è creato un contenzioso eterno: l'anno scorso furono rinviati a giudizio alcuni ex collaboratori e dipendenti di Sordi, accusati di aver raggirato e truffato la sorella della celebrità. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

Alberto Sordi: guerra infinita per l’eredità dell’attore

Continuano le vicende giudiziare relative all’eredità di Alberto Sordi: sono dieci gli accusati di aver strutturato un sistema ai danni dell’anziana sorella dell’attore, deceduta nel 2014. Il processo comincerà fra tre mesi, nuovi spunti stanno venendo fuori sommati a vecchie storie.

Tutto cominciò dopo la morte di Albertone nel 2003: l’attore non si era mai sposato e non aveva figli, pertanto aveva lasciato alla sorella un patrimonio di 40 milioni di euro. Temendo che non sarebbe stata in grado di gestire una tale somma però, Alberto Sordi aveva fatto nascere “La fondazione giovani” per talenti esordienti.

Invece Aurelia si è trovata al centro di un terribile intrigo con tanti personaggi in gioco, cosa che ha creato tutti i presupposti per il classico conflitto che si crea per una grossa eredità.

Arturo Artadi, autista storico di Alberto Sordi e uomo di fiducia della famiglia – al quale Aurelia aveva firmato una delega per l’amministrazione di tutti i suoi conti correnti – è il primo rinviato a giudizio. Sono seguiti poi: gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina e il notaio Gabriele Sciumbata, oltre ad altri sei dipendenti della famiglia Sordi che avrebbero avuto donazioni da Artadi.

Successivamente si sono fatti vivi 37 lontani parenti di Sordi che hanno rivendicato diritti sull’eredità e hanno impugnato il testamento di Aurelia, la quale ha lasciato tutto alla Fondazione, portando nuove carte nel processo civile oltre che quello penale. Gli ultimi aggiornamenti parlano di polizze vita intestata ad Aurelia, con beneficiaria proprio la Fondazione, per 18 milioni di euro, con una duplice caratteristica: rischio altissimo sul capitale e percentuale ottima per il broker che le ha fatte sottoscrivere, il quale avrebbe guadagnato oltre mezzo milione di euro.

Si dovrà accertare se si tratta di un nuovo capitolo di raggiri o se invece sia un’operazione regolare di protezione del capitale.

Ad ogni modo esiste anche un’intervista di Carlo Verdone, caro amico di Aberto Sordi, e il referto del neurologo di Aurelia che attesta come l’anziana donna era ingenua e non riusciva nemmeno piu a a fare un semplice calcolo matematico, dunque era una facile preda per gli speculatori.

Si tratta insomma della storia di due fratelli anziani che muoiono lasciando un patrimonio immenso, per il quale dipendenti e parenti lottano tra loro trascinando la vicenda in tribunale con tutti i risvolti tragicomici del caso; possiamo insomma dire che sembri proprio la trama di un film tipico del defunto attore romano.

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