Agrigento, l’esplosione di un vulcanello uccide due bambini

Le vittime investite dall'ondata di fango e gas avevano 7 e 9 anni. La tragedia è avvenuta nella riserva naturale Macalube di Aragona, nell'Agrigentino. Si è invece salvato il papà dei due bambini

Agrigento, l’esplosione di un vulcanello uccide due bambini

Tragedia nell’agrigentino: due bambini sono morti  mentre si trovavano nella riserva naturale Macalube di Aragona. I due fratellini, una femminuccia di 7 e un maschietto di 9 anni, sono stati travolti da un’improvvisa ondata di argilla dovuta ad un’ esplosione avvenuta in un vulcanello situato nei pressi della riserva. I due ragazzini erano in compagnia del padre al momento dell’incidente, che per fortuna non si è fatto nulla.

La famiglia si era recata in quella riserva per festeggiare il compleanno di 9 anni del bambino, ed era stato proprio lui a chiedere al padre, Rosario Mulone, 46 anni, appuntato dei Carabinieri, di portarlo a vedere quel particolare fenomeno naturale da cui era molto affascinato. Così l’appuntato aveva portato i due bambini alla riserva Maccalube, e mentre i tre si erano recati nella zona dei vulcancelli improvvisamente c’è stata un’esplosione, che ha spaventato e fatto scappare anche i turisti. L’uomo e i due figlioli sono stati colpiti da quella valanga di gas e fango che non ha risparmiato i due fratellini. 

La riserva si trova a 4 chilometri di distanza dal centro abitato di Aragona e a 15 da Agrigento, ed è caratterizzata da alcune pozze di fango argilloso che a volte esplodono a causa del metano presente nel sottosuolo, eruttando fango caldo, gas e acqua. La riserva è gestita da Legambiente, ma il governatore Rosario Crocetta ne ha ordinato la chiusura, per sottoporla ad accertamenti e verifiche. La Procura di Agrigento ha avviato un’inchiesta per indagare sull’esplosione, coordinata dal sostituo procuratore Carlo Cinque.

Il presidente regionale di Legambiente, Mimmo Fontana, che è anche direttore della riserva, ha commentato così la vicenda: “Non avevamo registrato un preallarme di alcun tipo, mezz’ora prima i nostri operatori erano sulla collina dei vulcanelli e tutto era normale. All’improvviso poi è accaduta la tragedia”.  E aggiunge a proposito della manutenzione della riserva: “La Regione non ha mai finanziato i nostri progetti per mancanza di fondi“. In effetti il fenomeno dei vulcanelli non è mai stato tenuto sotto controllo, e nella zona non esistono centraline che permettano di osservare l’area. Una mancanza che avrebbe forse permesso di evitare questo terribile incidente, che ha sconvolto la vita della famiglia Mulone.

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