Agrigento, colpisce il rivale durante una lite con un coltello da macellaio: arrestato

Il dramma nella notte tra sabato e domenica a Castrofilippo, piccolo comune in provincia di Agrigento. La lite è scattata in un contesto famigliare di nomadi camminanti. Un 57enne dovrà rispondere di tentato omicidio pluriaggravato.

Agrigento, colpisce il rivale durante una lite con un coltello da macellaio: arrestato

I carabinieri della compagnia di Canicattì, in provincia di Agrigento, hanno arrestato in queste ore un uomo 57enne residente a Castrofilippo con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato. Secondo l’accusa, nella notte tra sabato e domenica, il soggetto avrebbe tentato di staccare il braccio ad un rivale con un coltello da macellaio durante una lite, la quale è avvenuta in un contesto di nomadi camminanti. La vittima, un 43enne, è stata immediatamente soccorsa e portata in ospedale a Palermo, dove è stata sottoposta ad un delicato intervento chirurgico.

Non sono noti i motivi che hanno portato all’alterco, ma da quanto ricostruito dai militari dell’Arma, pare che tutto sia cominciato quando un 22enne avrebbe cominciato a litigare proprio con il 57enne. In sua difesa sarebbe intervenuto il 43enne. A questo punto, il più grande dei tre, è rientrato in casa per recuperare una carabina ad aria compressa e un coltello da macellaio lungo 48 centimetri.

Spari e coltellate

Il 57enne ha quindi puntato la carabina contro il 22enne, sparando alcuni colpi e ferendo anche quest’ultimo. A questo punto si è scagliato contro il 43enne con l’arma bianca, colpendolo al volto e sul braccio sinistro. Qui il colpo è stato talmente violento che il braccio del malcapitato si è quasi spezzato in due.

I tendini dell’arto si sono spezzati, e per questo l’uomo è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, come già detto in apertura. La lite sarebbe scoppiata per futili motivi. Nel giro di pochissimo tempo gli investigatori hanno chiuso le indagini e hanno identificato l’autore dell’azione criminosa.

Al trentaquattrenne ferito, i medici dell’ospedale di Canicattì hanno diagnosticato lesioni guaribili in circa 12 giorni. Nella comunità di nomadi camminanti il 57enne arrestato è conosciuto come arrotino. Lui stesso aveva nascosto in casa le armi con le quali aveva colpito i rivali: il coltello era ancora sporco di sangue.

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