A Ravanusa, in provincia di Agrigento, si continua a scavare nel silenzio per trovare gli ultimi due dispersi durante il crollo di una palazzina di quattro piani avvenuto sabato scorso a causa di una fuga di gas dal metanodotto. La deflagrazione è stata talmente tanto potente che una intera zona del centro storico non c’è quasi più, spazzata via dall’onda d’urto provocata dall’esplosione. Un disastro senza precedenti sul quale adesso dovrà essere fatta chiarezza. In totale sono sette gli edifici coinvolti.
Ma prima che le indagini possano cominciare ed entrare nel vivo al momento si sta continuando a cercare i dispersi. Le operazioni continueranno fino a quando le altre due persone non verranno trovate. In queste ore si pensa a dare sostegno ai famigliari delle 7 vittime accertate e agli sfollati, che sono un centinaio, ma che, secondo il comandante dei carabinieri Vittorio Stingo, potrebbero aumentare nei prossimi giorni. Altre abitazioni potrebbero essere dichiarate inagibili.
Protezione dagli sciacalli
Sono circa diecimila i metri quadri che saranno recintati allorquando termineranno le operazioni di soccorso. Si metterà in piedi una grande opera per proteggere le abitazioni da eventuali sciacalli che potrebbero introdursi nelle abitazioni che restano in piedi, e che sono state sventrate dalla forza della deflagrazione.
Un boato enorme, udito anche dai paesi vicini. Il comandante Stingo ha fatto sapere che nella giornata di ieri si è tenuta una riunione con la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, l’amministrazione comunale e gli organi regionali in modo da mettere a punto il piano anti sciacallaggio e portare in un certo sicurezza a quelle persone che per ora non possono rientrare a casa.
Al momento gli sfollati sono stati ospitati da alcuni parenti, ma la Regione ha fatto sapere di aver messo comunque a disposizione delle strutture ricettive semmai qualcuno dovesse averne bisogno. A ricerche concluse si farà comunque una prima stima dei danni e si conteranno gli edifici effettivamente danneggiati dall’esplosione.