Adesca 12enne in chat e lo violenta. Ma il padre scopre tutto, e gli sfonda il cranio

A Brindisi, un ragazzino di 12 anni è stato violentato da un 19enne che l'aveva adescato sul Facebook. Ma quando il padre della vittima l'ha scoperto, ha deciso di farsi giustizia da solo.

Adesca 12enne in chat e lo violenta. Ma il padre scopre tutto, e gli sfonda il cranio

Un ragazzino di 12 anni è stato brutalmente violentato da un 19enne il quale, spacciandosi per una ragazza su Facebook, l’aveva adescato convincendolo a presentarsi ad un appuntamento. Il luogo scelto dallo stupratore era il parco Cesare Braico di Brindisi, ed è stato proprio lì che la violenza si è consumata.

Simone Perrino, questo il nome del 19enne, ha picchiato e stuprato il ragazzino, costringendolo poi ad altri due incontri a scopo sessuale sotto minaccia di pesanti ripercussioni qualora non si fosse presentato e concesso nuovamente a lui. Ma il calvario del 12enne è finito quando la madre ha scoperto l’orrore di quelle conversazioni in chat.

Quelle parole non lasciavano alcun dubbio: era oramai chiaro che qualcuno stava torturando fisicamente e psicologicamente suo figlio, costringendolo a presentarsi sul luogo degli incontri per essere sottoposto alle violenze ed agli abusi più atroci. Ma quando la donna ha raccontato tutto al marito, la situazione è degenerata.

Perché l’uomo, nell’apprendere la notizia che suo figlio era stato violentato per tre volte, ha letteralmente perso la testa: ha agguantato un martello e si è diretto all’appuntamento con lo stupratore, che anziché la vittima ha visto farglisi incontro il genitore schiumante di rabbia.

La violenza è esplosa per l’ennesima volta, ma in questo caso ai danni del carnefice: il padre del 12enne gli ha letteralmente sfondato il cranio a martellate, come ricostruito dalla Procura di Brindisi. Le violenze erano iniziate lo scorso novembre, ma solo a marzo (ovverosia quando è avvenuta la rappresaglia del genitore) i fatti sono venuti alla luce.

Quando Simone Perrino è finito in ospedale con fratture gravissime alla calotta cranica, gli inquirenti hanno immediatamente aperto un’inchiesta. Inizialmente lo stupratore 19enne aveva dichiarato di essere stato aggredito da un gruppo di extracomunitari, ma la sua versione era fallace, e gli investigatori sono successivamente riusciti a ricostruire l’agghiacciante verità.

Ora il padre del ragazzino abusato, il quale ha confessato l’aggressione, risulta indagato per lesioni personali gravi, mentre il violentatore – sospettato di avere adescato altri ragazzini con le stesse modalità – è stato accusato di violenza sessuale su minore. E nonostante l’intervento di neurochirurgia cranica al quale è stato sottoposto, risulta ancora in pericolo di vita.

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