Addio alla piccola Caterina, la bimba di 2 anni nata dopo l’arresto cardiaco della mamma

Nel 2020 Cristina Rosi venne colpita da un arresto cardiaco mentre era incinta. Rimasta in coma per mesi, la donna era riuscita a dare alla luce la figlia Caterina, che è morta giovedì ad appena due anni e mezzo. Il padre: "La vita non è stata clemente con te"

Addio alla piccola Caterina, la bimba di 2 anni nata dopo l’arresto cardiaco della mamma

Amore mio, ti voglio ricordare così, sei e sarai sempre la mia bimba speciale, ma purtroppo la vita non è stata clemente con te”. Con queste parole, Gabriele Succi ha annunciato la terribile notizia della morte della figlia Caterina, scomparsa a poco più di due anni di età dopo essere nata in seguito all’infarto che aveva colpito la madre.

“Ti giuro che ho fatto e abbiamo fatto tutto il possibile per farti sentire una bimba come tutte le altre. Questo è il giorno più brutto della mia vita“, continua il 43enne nel post. Caterina è morta giovedì pomeriggio presso l’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove si trovava ricoverata da circa una settimana.

La breve vita di Caterina è stata costellata da momenti drammatici. Il 23 luglio del 2020 la madre Cristina Rosi era stata colpita da un infarto mentre si trovava all’ottavo mese di gravidanza. Nonostante il cesareo d’urgenza all’ospedale San Donato a Cristina, Caterina era nata con gravi lesioni al cervello. In seguito, Cristina era rimasta in coma per mesi, e solo lo scorso maggio la 39enne ha potuto abbracciare la figlia per la prima volta dopo mesi di cure riabilitative.

Ringrazio tutti coloro che ci hanno aiutato in tutto, per tutto l’affetto che ci avete dato. Caterina sei la mia piccola principessa, sicuramente sarai in posto migliore e con meno sofferenze.  Un domani ci rincontreremo e finalmente ti vedrò sorridere e correre, ti voglio tanto bene amore mio“, scrive Gabriele.

Il caso di Cristina e Caterina aveva interessato e commosso tutta Italia, ed erano state tantissime le persone a voler aiutare questa sfortunata famiglia di Alberoro, in provincia di Arezzo, tra cui anche celebrità come Gianna Nannini, Fabio Concato e Jovanotti. Per la vicenda, è in corso un procedimento giudiziario che vede indagati quattro medici con l’accusa di lesioni gravissime.

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