La scomparsa di Paolo Griseri ha lasciato un vuoto profondo nel giornalismo italiano, in particolare nella città di Torino, che lui tanto amava e raccontava con passione e professionalità. Giornalista libero e sempre attento alle vicende della società e del lavoro, Griseri si è distinto per il suo impegno nel portare alla luce le storie dei lavoratori, delle dinamiche politiche e dell’industria italiana. Le reazioni alla sua scomparsa , avvenuta giovedì sera, sono arrivate da ogni ambito della società, con messaggi carichi di stima e affetto.
Il ricordo delle istituzioni: “Una figura fondamentale per Torino”
Stefano Lo Russo, sindaco di Torino, ha ricordato Griseri come un cronista capace di interpretare i cambiamenti della città. Nei suoi ruoli, a “la Repubblica” e a “La Stampa,” Griseri ha accompagnato Torino nelle sue trasformazioni, instaurando dialoghi costruttivi con la comunità e i cittadini. “Lascia un vuoto grandissimo e il ricordo delle lunghe chiacchierate sulla città”, ha sottolineato Lo Russo, riconoscendo l’importanza del suo lavoro per la comprensione delle evoluzioni sociali della città.Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha descritto Griseri come “una voce libera e mai banale,” lodandone la capacità di raccontare storie di uomini e donne del mondo del lavoro con profonda competenza e sensibilità. Per Cirio, Griseri ha rappresentato una figura chiave per il giornalismo italiano, in grado di dare voce a chi spesso rimaneva nell’ombra.
L’omaggio del mondo sindacale: un amico e alleato
Tra i numerosi messaggi di cordoglio, significativo è stato quello del segretario regionale della Cgil, Giorgio Airaudo, che ha condiviso con Griseri un lungo percorso di amicizia e collaborazione. Airaudo ha ricordato il giornalista come un compagno di battaglie e un interprete lucido della trasformazione di Torino da città-fabbrica a città di disuguaglianze. La loro relazione si è sviluppata nel corso degli anni, dalle prime campagne studentesche fino ai lunghi anni di confronto nelle redazioni e nelle relazioni sindacali.Anche Maurizio Landini, segretario nazionale della Cgil, e Federico Uliano della Fim hanno reso omaggio a Griseri, riconoscendone la capacità di raccontare il mondo operaio con estrema accuratezza e sensibilità. Con loro, si sono uniti i segretari della Cisl e della Fiom Torino, sottolineando il ruolo di Griseri nel documentare le battaglie dei lavoratori e nel denunciare le ingiustizie del mondo del lavoro.
L’ammirazione della politica e dell’imprenditoria
Messaggi di stima sono arrivati anche dai ministri Guido Crosetto e Paolo Zangrillo. Crosetto ha ricordato Griseri come una “persona perbene” e un uomo degno di rispetto, mentre Zangrillo lo ha descritto come “un uomo di grande intelligenza e passione.” Anche l’ex sindaco di Torino, Piero Fassino, ha voluto esprimere il proprio affetto, evidenziando come Griseri abbia saputo far innamorare molti della città di Torino.Dal mondo dell’imprenditoria, il presidente dell’Unione Industriali Torino, ha voluto ricordare l’inestimabile contributo di Griseri, dichiarato che Griseri è stato sempre innamorato di Torino e del suo potenziale innovatore, e che ha raccontato la città con occhio critico e lungimirante, rendendo onore al suo impegno.
Ultimo saluto
La camera ardente sarà allestita domani in via Lugaro 15 a Torino, dalle 12:30 alle 18:30. Il saluto laico avrà luogo alle 14:00, mentre il funerale si terrà lunedì alle 9:30 presso la parrocchia dell’Ascensione. Paolo Griseri lascia un’eredità indelebile per il giornalismo italiano, ricordato come una guida umana e professionale da chiunque abbia avuto il privilegio di conoscerlo.