Addio a Giorgio Lopez, il doppiatore di Dustin Hoffman

Era il fratello maggiore di Massimo Lopez, lascia due figli, Gabriele e Andrea. Ha dato la voce, tra gli altri, a Danny DeVito, John Cleese e Dustin Hoffman

Addio a Giorgio Lopez, il doppiatore di Dustin Hoffman

Massimo Lopez ne dà notizia stamattina in un messaggio di cordoglio: descrivendo il fratello come un grandissimo artista d’altri tempi, una grave perdita, gli ha insegnato molto e a fare questo mestiere e rimarrà per sempre nel suo cuore, al messaggio di cordoglio sulla pagina Facebook si è unita quella del doppiatore Luca Ward, di Eros Ramazzotti, e di Rita Dalla Chiesa.

Il doppiatore aveva 74 anni, era originario di Napoli, aveva delle patologie e continuava a combattere, era laureato in Lettere alla Sapienza di Roma, e Diplomato all’Accademia d’arte drammatica Silvio D’amico, dopo la morte del grandissimo Ferruccio Amendola, prestò la sua voce a Dustin Hoffman.

Il fratello lo ricorda affettuosamente e gli chiese di dirigere un doppiaggio nel quale egli fosse presente. Recitò molto anche in teatro e fu regista e direttore del doppiaggio. Nel 2009 ha vinto il premio Leggio d’oro per la direzione del doppiaggio del film Houdini – L’ultimo mago e nel 2015 gli era stato assegnato il premio alla carriera al Festival delle voci d’attore.

Ma in molti lo ricordano in Karate Kid per aver prestato la voce a Pat Morita, “metti la cera, togli la cera, Daniel San”, il maestro Miyagi e per essere il doppiatore ufficiale di Danny DeVito, tra gli altri doppiò John Hurt, Bob Hoskins, Groucho Marx, Baby Herman di Chi ha incastrato Roger Rabbit?.

Insomma un grandissimo che ci ha lasciato anch’egli troppo presto, dopo la dipartita del grande Claudio Sorrentino, voce di John Travolta e Mel Gibson, avvenuta anch’essa nel 2021, Roberto Draghetti la voce di Mickey Rourke e Jamie Foxx e Idris Elba, ci si domanda cosa sarebbero molti personaggi che conosciamo e vediamo al cinema, senza la loro grandissima prestazione dietro, professione quella dei doppiatori un pò nascosta nell’ombra che dovrebbe invece ricevere merito come quella degli attori.

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