Acido caustico nel succo di frutta bevuto al bar: bimbo di 5 anni ricoverato

Beve un succo di frutta al bar ma, all'interno, c'era dell'acido. Un bambino di 5 anni è ricoverato nel reparto di chirurgia pediatrica del Giovanni XXII di Bari.

Acido caustico nel succo di frutta bevuto al bar: bimbo di 5 anni ricoverato

Gioia del Colle, provincia di Bari. Un bambino di 5 anni beve un succo di frutta al bar, ed inizia a lamentare forti bruciori allo stomaco. Sabato pomeriggio il piccolo è stato trasportato immediatamente dai genitori all’ospedale del paese, lamentando bruciature al cavo orale: dolori che, stando al racconto dei genitori, ha riscontrato subito dopo aver ingerito un succo di frutta di tipo industriale, bevuto con una cannuccia in un bar.

Inizialmente, al bimbo è stata data una prognosi di 10 giorni ma, successivamente, i genitori lo hanno trasportato all’ospedale pediatrico barese “Giovanni XXIII”, dove è stato ricoverato nel reparto di chirurgia pediatrica.

Il bimbo, fortunatamente, non risulta essere in pericolo di vita, ma le sue condizioni sono costantemente tenute sotto controllo dai medici, e la prognosi è ancora riservata. Stando ad alcune indiscrezioni, avrebbe subito danni all’esofago e allo stomaco ma, nei prossimi giorni, sarà sottoposto ad ulteriori accertamenti: in settimana sono attesi, infatti, gli esami medici e una nuova endoscopia.

Benché la bevanda sia stata sottoposta a sequestro, al momento, stando agli inquirenti, non c’è certezza definitiva di una connessione tra l’ingerimento del succo e la successiva intossicazione e, quindi, sono in corso degli accertamenti.

I carabinieri della compagnia di Gioia del Colle sono intervenuti dopo la segnalazione, per ricostruire quanto accaduto e, come da prassi, hanno avviato, coordinati dal pm della Procura di Bari Baldo Pisani, accertamenti che dovranno stabilire l’esatta dinamica dei fatti ed individuare le eventuali responsabilità. 

Un simile caso si era registrato a fine luglio del 2017, quando una bambina di 9 anni, sempre di Bari, era stata ricoverata al “Giovanni XXIII” dopo aver bevuto un bicchiere d’acqua in cui erano presenti sostanze caustiche che le causarono gravi lesioni interne, tanto che ad oggi la bambina pare sia ancora sottoposta alle cure per la dilatazione dell’esofago.

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