Il 3 novembre del 2014 Stefano Savi tornava a casa dopo una serata in discoteca quando fu aggredito con dell’acido che gli ha causato ustioni gravissime e la perdita di buona parte della vista. Il ragazzo fu vittima di uno scambio di persona in quanto confuso con Giuliano Carparelli, un fotografo che, dopo due settimane, fu aggredito anch’egli con dell’acido ma che per fortuna riuscì a ripararsi con un ombrello.
Le indagini hanno appurato che gli autori di queste aggressioni sono Martina Levato, Alex Boettcher ed Andrea Magnani. La Levato e Magnani si sono avvalsi del rito abbreviato e lo scorso 13 gennaio sono stati condannati rispettivamente a 16 anni ed a 9 anni e 4 mesi di reclusione. Boettcher ha deciso di non avvalersi del rito abbreviato ed il processo a suo carico si è concluso oggi, con la condanna a 23 anni di reclusione.
Gli atti criminali a suon di acido rientravano in un piano diabolico: tale piano prevedeva l’aggressione dei partner sessuali che Martina Levato aveva avuto prima di conoscere Boettcher allo scopo di purificare la ragazza in vista di una gravidanza. La Levato e Boettcher hanno infatto concepito un bambino, nato lo scorso 15 agosto, sul cui futuro deve ancora esprimersi il Tribunale per i minori che dovrà stabilire se affidare il piccolo Achille ai genitori, ai nonni o dichiararne l’adottabilità da parte di un’altra famiglia.
Nell’udienza di oggi sono state pronunciate parole forti, sia da parte dell’accusa che da parte della difesa. Il Pm Pietro Musso aveva chiesto per Boettcher una condanna a 26 anni, chiedendo alla corte l’applicazione di tutte le aggravanti ad eccezione della crudeltà ed ha definito il broker un “viziato sadico”. D’altro canto la difesa ha sostenuto la completa estranietà di Boettcher ai fatti, chiedendone l’assoluzione.
La difesa di Boettcher, pur ammettendo che il broker ha una personalità turbata e volta a pratiche sessuali inusuali, ha affermato l’innocenza dell’uomo sostenendo che le indagini non sono state svolte in maniera esaustiva, che c’è stato una sorta di accanimento nei confronti di Alex e Martina e che gli aspetti mediatici hanno prevalso su quelli giudiziari ma il vero colpo di scena c’è stato quando l’avvocato Andreano, difensore di Boettcher, ha confrontato la vicenda processuale del suo assistito con quella di Pietro Pacciani, il “mostro di Firenze”.
Nella sua arringa l’avvocato Andreani ha letto un tratto del libro “Diario di una difesa ovvero l’innocenza del mostro” scritto dal difensore di Pacciani, Rosario Bevaqua, che nel libro afferma “non v’è imputato, per quanto infame possa essere la sua vita precedente, che non abbia diritto a un processo giusto, ma soprattutto a una sentenza giusta”.
I giudici non hanno però condiviso l’arringa della difesa ed hanno condannato Alex Boettcher a 23 anni di reclusione ed a risarcire sia Savi che Carparelli. Il risarcimento sarà deciso in sede civile ma i giudici hanno sentenziato che il broker deve pagare una provvisionale di 1,2 milioni di euro a Stefano Savi, 60mila euro ciascuno alla madre, al padre ed al fratello di Savi e 50mila euro a Carparelli.
Dopo la condanna Stefano savi ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che giustizia è stata fatta ma che si riterrà felice solo quando, e se, riacquisterà la vista.