La Polizia Postale svela come non cadere nella truffa degli abbonamenti Tim, Vodafone o Wind ma anche di altre compagnie, non richiesti sugli Smartphone, specie durante il periodo di Natale, dove rischiamo di farci scalare soldi anche ingenti.
È capitato, almeno una volta, a chiunque naviga in internet, di ritrovarsi degli sms in cui si annunciava un nuovo abbonamento a pagamento mai richiesto, né desiderato.
Il caso
Emblematico il caso di Francesca, una signora di Santa Maria Ligure, che ha voluto raccontare la truffa da lei subita, durante la trasmissione televisiva Uno Mattina. La donna ha raccontato di aver subito furti ingenti a causa della truffe degli abbonamenti non richiesti. Le truffe sono andate avanti per due anni. Ogni giorno le arrivavano diversi sms per annunciarle un nuovo abbonamento che le pensava fosse con la Tim. I costi erano elevati. Variavano, infatti, tra le 5 e le 7 euro settimanali. La somma di tutti questi pagamenti arrivava anche a 150 euro al mese.
In un primo momento, la donna era convinta che ad attivare tali abbonamenti fossero i suoi figli, ancora piccoli. Una sera ha deciso di spegnere totalmente il telefonino per evitare lo utilizzassero i figli. La mattina, appena sveglia, Francesca ha trovato l’ennesimo sms ed è stato in quel momento che ha compreso di trovarsi dinanzi a una vera e propria truffa. Solo dopo essersi rivolta alla Polizia Postale e poi al suo gestore telefonico, la donna è riuscita a sbarazzarsi di tutti quei collegamenti non desiderati.
Come evitare le truffe degli abbonamenti delle compagnie telefoniche
Per non cadere nelle truffe degli abbonamenti delle compagnie telefoniche, occorre sapere che esse: possono modificare i costi e le tariffe se agiscono entro i limiti stabiliti dall’articolo 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche e dai regolamenti dell’Agcom, l’Autorità Garante delle comunicazioni.
Le offerte possono essere modificate dalla compagnia anche in corso d’opera, purché vengano rispettate delle determinate regole:1) la modifica può avvenire solo se prevista già nel contratto e sopra ogni cosa in seguito a delle ragioni oggettive 2)il consumatore deve essere avvisato della modifica con un preavviso di almeno 30 giorni; 3)la motivazione apportata dalla compagnia telefonica per giustificare il cambio della tariffa non può ridursi a un mutamento delle politiche commerciali, ma deve essere specifica nei confronti del consumatore.
Quest’ultimo può decidere di recedere dal contratto una volta venuto a conoscenza della modifica. Il cliente dovrà quindi essere avvisato del fatto di poter rifiutare il cambiamento senza dover pagare delle penali o dei costi di disattivazione. Però, sarà impossibile mantenere le condizioni che si avevano prima dell’avviso di cambio dell’accordo tariffario.
Gli esperti della Polizia postale riferiscono che nella maggior parte dei casi gli sms riguardanti gli abbonamenti non richiesti arrivano di notte. Questo accade perché, l’unico modo per contrastare la truffa è quello di chiamare immediatamente il proprio gestore telefonico, l’unico che può gestire tutti gli abbonamenti dello smartphone in questione, attivandoli o disattivandoli. Inviando l’ sms di notte, si ritarda questo pronto intervento. L’unico modo, quindi, per contrastare la truffa degli abbonamenti non richiesti, è quello di prestare maggiore attenzione mentre si naviga in internet e, soprattutto, quello di chiamare immediatamente il gestore telefonico nel caso di sms sospetti per far eliminare subito il servizio.