A Salò e Codogno resta la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: "La storia non va cancellata"

Gianpiero Cipani e Francesco Passerini, rispettivamente sindaci di Salò e Codogno, annunciano il giorno prima della festa della Liberazione che non verrà revocata nei loro comuni la cittadinanza a Mussolini.

A Salò e Codogno resta la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini: "La storia non va cancellata"

Alla vigilia della commemorazione del 25 aprile, in cui viene celebrata la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, i sindaci dei comuni di Salò e Codogno hanno annunciato che la cittadinanza onoraria di Benito Mussolini non verrà revocata.

Secondo Francesco Passerini della Lega la cittadinanza onoraria di Benito Mussolini fa parte della storia di Codogno siccome è stata una iniziativa dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) del tempo: “È un atto storico, come quando Napoleone ha dormito a Codogno e poi andò a Lodi a far guerra. Non è che poi è venuto giù il palazzo dove dormì. Abbiamo anche alcune strutture che ricordano il periodo fascista, come Villa Biancardi che è ancora lì. Non si può pensare di cancellare e demolire tutto perché costruito da una parte della storia particolare”.

Condivide lo stesso pensiero il sindaco di Salò Gianpiero Cipani, del partito Lista Civica, in cui rivela che la vicenda della cittadinanza data a Benito Mussolini è stata chiusa già da un anno, quando il Consiglio comunale a maggioranza quasi assoluta ha deciso di votare “no” alla revoca: “Se il Governo ritiene che si debba revocare la cittadinanza a Benito Mussolini faccia una circolare che ce lo imponga e noi lo facciamo, o sarebbe ancora meglio se lo facesse direttamente il Governo attraverso il prefetto”.

Uno degli ultimi comuni ad aver revocato la cittadinanza a Benito Mussolini è quello di Campi Bisanzio, ubicato nella città metropolitana di Firenze. La delibera, presentata dal gruppo consiliare Campi a Sinistra con a capo Lorenzo Ballerini, è stata votata all’unanimità.

Ad Asti, una comune del Piemonte, invece si è scatenato un piccolo caos sulla cittadinanza a Mussolini. Inizialmente il sindaco Maurizio Rasero ha annunciato la revoca, per poi cambiare idea nella notte siccome non votata dalla maggioranza nel consiglio comunale. Nello stesso paese, nei mesi scorsi, è stata affidata l’onorificenza all’onorevole Liliana Segre, superstite dell’Olocausto.

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