A Montecitorio si continua a tirare, cocaina nei bagni del Parlamento

Il Fatto Quotidiano, nel suo inserto mensile "Millennium", con l'ausilio del giornalista Thomas Mackinson, ha confermato l'uso di sostanze stupefacenti nei bagni.

A Montecitorio si continua a tirare, cocaina nei bagni del Parlamento

Nei bagni di Montecitorio, come del resto era già stato rilevato qualche tempo fa, sono state trovate tracce di cocaina.

Il “Fatto Quotidiano” lancia il suo inserto mensile “Millennium”, diretto da Peter Gomez, con uno scoop che conferma nuovamente come si predica bene e si razzola male: Thomas Mackinson, equipaggiato di telecamera e salviette Nark – acquistate in un negozio di Roma specializzato in dispositivi utilizzati dalla polizia scientifica – impregnate di un reagente alla cocaina si è intrufolato nelle stanze di Montecitorio per una verifica.

Mackinson è entrato nei bagni dell’atrio della Camera dei Deputati – non riservati esclusivamente ai parlamentari – lo scorso 29 marzo nel giorno delle votazioni: all’inizio della giornata le mensole analizzate non hanno dato alcun risultato, tornando qualche ora dopo ha trovato una situazione decisamente mutata. Il giornalista armato di telecamera ha ripreso tutta la scena: le salviette hanno incominciato a tingersi di blu, reagendo positivamente. Qualcuno si era fatto una tirata di cocaina durante le votazioni.

L’amore tra la droga e il Palazzo per eccellenza giunge da lontano: il responsabile esteri di Rifondazione, Ramon Mantovani, nel 2001 denunciò il consumo di spinelli e cocaina da parte di numerosi colleghi. Nel 2006 le Iene intervistarono numerosi parlamentari, una truccatrice li aveva tamponati durante il trucco, prelevando, di frodo, campioni dalla fronte degli onorevoli: 16 risultarono positivi, dodici alla cannabis e quattro alla cocaina.

Il parlamento si scisse tra quelli indignati per il risultato e quelli irritati per il tiro mancino del programma Le Iene come Luigi Lusi, Pierferdinando Casini e Italo Bocchino, che annunciò querela e chiese il sequestro immediato dei campioni raccolti senza permesso.

Nel novembre 2009 Carlo Giovanardi, sottosegretario alle politiche antidroga, promosse il test volontario: lo fecero in 232, e chissà perchè molti vollero rimanere anonimi, compreso il parlamentare che risultò positivo alla cocaina. Non si è mai saputo chi fosse, il test era segreto e quindi completamente inutile.

Nell’agosto del 2015, i deputati bocciarono l’ordine del giorno proposto dal M5S che richiedeva controlli ambientali periodici in numerosi luoghi, inclusi i bagni di Montecitorio. Nel 2015 Lucio Barani di Alleanza Liberalpopolare-Autonomie, parlando dei senatori drogati disse: “Ce ne sono tanti. Riconosco le pupille di chi sniffa”.

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