A Limbiate l’ultimo saluto a Luca Attanasio

I genitori rivolgono al figlio un'ultima promessa: "dobbiamo essere forti per stare accanto a Zakia e alle 3 splendide nipotine". Il Cardinal Delpini aggiunge: "Le parole più difficili da trovare sono quelle per la moglie e le figlie"

A Limbiate l’ultimo saluto a Luca Attanasio

Dopo i funerali di stato svoltisi a Roma lo scorso giovedì 24 Febbraio, questa mattina si è svolta una cerimonia presso il campo sportivo di Limbiate per Luca Attanasio, l’ambasciatore italiano è stato ucciso, con il carabiniere Vittorio Iacovacci e a un autista locale durante un attentato nella Repubblica Democratica del Congo.

Un ultimo saluto da parte della cittadina dove è cresciuto. Nel rispetto delle norme in vigore a causa della pandemia, il campo sportivo ha visto un’ampia partecipazione dei cittadini. 

Durante le esequie, nella commozione comune e nella compostezza del dolore, numerose testimonianze e promesse. I coniugi Attanasio, genitori di Luca hanno voluto ricordare anche Iacovacci, vittima, con il figlio, della violenza e di un atto di rabbia e crideltà. Al termine della cerimonia il sindaco Domenico Antonio Romeo con la voce rotta dall’emozione ha voluto ricordare il concittadino da poco scomparso.

Anche gli amici hanno voluto raccontare qualcosa e per concludere, uno di lui, con gli occhi lucidi ha letto il messaggio dei genitori: “Caro figlio siamo distrutti dal dolore ma dobbiamo essere forti per stare accanto a Zakia e alle 3 splendide nipotine”.

La moglie e alle figlie dell’ambasciatore sono state citate anche dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, nel giungere al campo sportivo di Limbiate. Delpini ha ricordato inoltre di aver incontrato Attanasio prima del suo viaggio in Congo e di aver raccolto numerose testimonianze della sua genorisità e delle sue “opere di solidarietà di promozione umana” dai missionari.

Durante la cerimonia sono stati riprodotti i suoi messaggi vocali di pochi mesi fa: “Viva l’Italia” sosteneva felice ed orgoglioso il giovane ambasciatore dopo aver organizzato due voli dal Congo per rimpatriare 300 persone.

L’ambasciatore sarà poi seppellito nel comune che lo ha visto crescere e al quale era rimasto profondamente legato. In un clima di ripetto, devozione, dolore e compostezza la cittadinanza e forse l’Italia intera si è stretta attorno ai cari delle vittime di questo sanguinoso attentato.

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