Solo pochi giorni fa, a Casarano, comune della provincia di Lecce, è stato ammazzato Augustino Potenza mentre usciva da un supermercato.
Quello che si è verificato oggi, potrebbe essere la conferma che è in atto una vera e propria guerra tra cosche. In Contrada Madonna della Campana – zona periferica di Casarano – il 41enne Luigi Spennato, è stato vittima di un agguato ed è in gravi condizioni.
Secondo le prime ricostruzioni, i killer erano in due ed hanno agito nei pressi dell’abitazione di Spennato colpendolo con diversi colpi di kalashnikov e lasciandolo a terra in una pozza di sangue.
I soccorsi, che sono stati immediati, hanno permesso di salvare la vita a Spennato, che è ricoverato all’ospedale dello stesso comune: la prognosi è riservata.
Delle indagini se ne stanno occupando i Carabinieri della compagnia di Casarano in collaborazione con la scientifica.
L’agguato potrebbe essere collegato all’omicidio di Augusto Potenza (42 anni) avvenuto lo scorso 26 ottobre. Spennato e Potenza hanno un trascorso criminale che li accomuna: entrambi (era la fine degli anni novanta) erano stati accostati al clan Vito di Emidio, uno dei più feroci della storia criminale.
Lo stesso Vito di Emidio, dopo la cattura, ha deciso di collaborare ed ha indicato i due come “appartenenti al proprio gruppo di fuoco” in particolare, per quanto riguarda Spennato, per il dupice omicidio avvenuto nel 2000 a Collepasso (Lecce), che vide come vittime Cosimo Toma ed il figlio Fabrizio. Invece, per quanto riguarda Potenza, per il duplice omicidio – avvenuto il 5 marzo del 1998 – dei coniugi Fernando D’Aquino e Barbara Toma.
La corte d’Appello d’Assise di Taranto aveva assolto entrambi, condannando Spennato a 3 anni e 4 mesi per una rapina avvenuta a Botrugno (Lecce).
La vicinanza di entrambi i nomi è evidente, ed il fatto che il tutto sia avvenuto in tempi così ravvicinati (meno di un mese) fa presupporre l’inzio di una “guerra di mafia”, un passato che torna prepotentemente a farsi vivo.