A 9 giorni dall’inaugurazione Palazzo Italia, il fiore all’occhiello dell’Expo, a che punto sta?

Il Fatto Quotidiano è riuscito a 'imbucarsi' nel cantiere dell'Expo 2015, e a testare a che punto sono i lavori, a circa una settimana dall'inaugurazione dell'evento. La situazione sembra davvero critica

A 9 giorni dall’inaugurazione Palazzo Italia, il fiore all’occhiello dell’Expo, a che punto sta?

Mancano pochi giorni (9, per l’esattezza, da quando è stato girato il video) all’inaugurazione dell’Expo 2015 di Milano, e le polemiche per i ritardi nella costruzione delle infrastrutture non vuole proprio placarsi. I motivi sono ben noti: percentuali a parte, oggettivamente un evento così importante non può avere ancora gran parte delle opere ancora incomplete a pochi giorni dall’inizio. Tra coloro i quali (membri del governo in primis) tentano di dire che ‘va tutto bene’ e i catastrofisti dell’ultima ora, il Fatto Quotidiano ha voluto guardare dal vivo a che punto stanno i lavori. In questo loro reportage, i giornalisti del Fatto hanno scelto l’edificio simbolo di quest’Expo: il Palazzo Italia, quello che dovrebbe essere il punto forte delle infrastrutture del grande evento. Ebbene, come si vede dal video che il Fatto Quotidiano ha postato sul proprio sito, oltre alla gigantesca struttura si vedono solo calcinacci e macerie: è tutto ancora ‘work in progress’, insomma.

A pochi giorni dal grande evento, i servizi igienici sono ancora in fase di realizzazione, il manto stradale è tutto da asfaltare, e i materiali di scarto e i rifiuti devono ancora essere portati via. Lavorare giorno e notte, secondo uno degli addetti ai lavori che ha accompagnato i giornalisti del Fatto all’interno del cantiere (sì, a pochi giorni dall’Expo si parla ancora di cantiere!), non sarà sufficiente a colmare l’enorme ritardo accumulato, e non esita ad esprimere le proprie perplessità: Qua faranno una figura di m…a: ti sembra normale che a una settimana dall’inizio sia ancora tutto così?. A guardare le immagini no, non sembra decisamente normale. E’ già noto, peraltro, che i collaudi saranno sostituiti da autocertificazioni: non c’è tempo per testare effettivamente la sicurezza delle strutture: “Bisogna solo essere ottimisti e sperare che non crolli nulla”, dice amaramente questo addetto. Con questi chiari di luna, i dubbi sull’efficienza dell’organizzazione dell’evento restano, questo è certo: sarà tutto pronto per il 1° maggio?

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