A 80 anni ritorna a vivere grazie alla cannabis: "Mio marito Luciano non parlava più"

Il signor Luciano Mereghetti all'età di 80 anni e con una patologia neurodegenerativa, è tornato a parlare grazie all'assunzione di cannabis: vediamo nel dettaglio la notizia.

A 80 anni ritorna a vivere grazie alla cannabis: "Mio marito Luciano non parlava più"

Luciano Mereghetti, un uomo di 80 anni affetto da una seria patologia neurodegenerativa è tornato a parlare grazie all’uso di cannabis. A testimoniarlo la moglie Armanda Belletti che racconta degli incredibili miglioramenti fatti dal marito: “Com’è cambiata eh Luciano? Prima non vivevamo, ora sono 3 anni che, grazie alla cannabis, siamo tornati a vivere, forse un po’ acciaccati, ma viviamo”.

Una testimonianza che rende fiduciosi e dà una speranza a tutte quelle persone che combattono le loro guerre contro mali oscuri e per i quali la medicina ancora non ha trovato una risposta decisa e pienamente risolutiva. Un cambiamento che ha donato di nuovo al signor Luciano quella voglia di vivere che era andata perduta negli anni a seguito della devastante patologia.

I miglioramenti del signor Luciano grazie all’assunzione di cannabis

L’80enne non riusciva più a parlare e veniva imboccato dalla moglie, fermo su una sedia a rotelle necessitava di cure continue, tanto che si era resa necessaria la presenza di una badante. Poi  arriva la svolta, quando in tv la moglie vede un ingegnere siciliano che aveva somministrato dell’olio a base di cannabis alla madre colpita dal morbo di Alzheimer e aveva visto la situazione notevolmente migliorare.

La signora Armanda non ha aspettato un attimo di più e, con il figlio, ha acquistato un olio a base di CBD. Il racconto commosso della donna ci fa sapere che dopo nemmeno 10 minuti Luciano ha iniziato a parlare: “Credo di aver avuto la stessa reazione di Geppetto quando ha sentito parlare il pezzo di legno. Non riuscivo a crederci, pensavo di sentire le voci o di stare per impazzire. Ancora un po’ e svengo”.

Dopo un quadro clinico disperato e dopo che nessuno sapeva darle risposte certe e di speranza, la signora Armanda ha preso la decisione di seguire la sua testa e il suo cuore. Cercando su internet trova il dottor Carlo Privitera di Medicomm, specializzato sulle cure attraverso la cannabis. Anche lui, però, non diede alla donna grandi speranze dicendole che il marito era all’ultimo stadio della malattia. La moglie non si fece abbattere e insistette, ottenendo così la ricetta: “Nel giro di uno o due mesi, siamo andati a piedi in piazza, lui camminava da solo con le mani in tasca. Tranquillo. Non era solo che camminava, ma andava a prendere il giornale da solo, lo leggeva ed era tornato autosufficiente.

Da quel periodo sono passati 3 anni e il signor Luciano, tra qualche ricaduta, conduce una vita normale grazie alla fiducia che la moglie ha riposto nella cannabis. Ora l’80enne non ha più bisogno della badante e ha così alleggerito anche il carico del sistema sanitario: “Noi spendiamo circa 500 euro al mese e non mi vergogno di dire che ci dobbiamo fare aiutare da nostri figli. Ma c’è tanta gente che potrebbe stare meglio grazie alla cannabis e tornare a vivere”.

Poi rivolge un appello al Ministro Roberto Speranza, chiedendogli di mettersi una mano sul cuore e di pensare a tutte quelle persone che potrebbero stare meglio: “Abbiamo una bellissima Costituzione, usatela, non dovete far altro che metterla in pratica”.

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