37enne partorisce sulla A20 Messina-Palermo alla 27esima settimana: il bimbo muore

Una donna è stata costretta a partorire alla 27esima settimana sulla A20 Messina-Palermo. Purtroppo il piccolo non ce l'ha fatta. E' morto durante il trasporto in ospedale. .

37enne partorisce sulla A20 Messina-Palermo alla 27esima settimana: il bimbo muore

Dramma ieri pomeriggio, 2 dicembre, in Sicilia, sulla A20 Messina-Palermo. Una donna di 37 anni non ha fatto in tempo ad arrivare all’ospedale “Romeo” di Patti, dando alla luce il suo piccolo in una piazzola, aiutata dal marito e da alcuni operai dell’Anas. 

Per il neonato, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Nonostante sia stato soccorso dal personale di un’ambulanza, è deceduto durante il trasporto in ospedale. 

L’accaduto

La 37enne aveva iniziato a stare male nel primo pomeriggio e, su consiglio medico, da Mistretta, con i dolori da travaglio, si era messa in macchina col marito per raggiungere il più vicino nosocomio, a Patti, unico punto nascita attivo nella zona tirrenico nebrodiea. La donna, alla 27esima settimana di gravidanza, avrebbe dovuto affrontare un viaggio di 80 km. 

Dopo aver preso la A20, all’altezza di Santo Stefano di Camastra, i dolori si sono intensificati, divenendo insopportabili, tanto da costringere la coppia ad accostare in una piazzola e chiedere aiuto. A prestare i primi soccorsi sono stati gli operatori del presidio antincendio in servizio sull’autostrada, poi sono arrivate le ambulanze del 118. Ma purtroppo non è servito a salvare la vita del nascituro, deceduto prima dell’arrivo nel più vicino ospedale di Sant’Agata Militello.Sul posto anche gli agenti della Polizia Stradale del Distaccamento di Sant’Agata Militello. 

Il corpicino è stato trasferito in ambulanza presso il Policlinico di Messina, a disposizione dell’autorità giudiziaria che ha avviato un’inchiesta, disponendo l’autopsia. Sull’accaduto è stata aperta un’inchiesta.Ella Bucalo, deputata di Fratelli d’Italia, afferma in una nota che dietro questa morte c’è tutta l’inefficienza ospedaliera venuta fuori a seguito di una riforma sanitaria cieca, decisa dal governo centrale, che stabilisce il taglio di parecchi punti nascita negli ospedali italiani.

La Bucalo aggiunge: “Oggi, che la morte di questo bambino dovrebbe toccare le coscienze politiche, ritengo impellente rivalutare questi criteri e ripristinare un reparto che deve puntare a salvare vite umane e non logiche inadeguate ai bisogni del territorio”.

 

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