35enne perde il bambino al nono mese di gravidanza: indagati due medici dell’ospedale di Brindisi

La vicenda risale al 19 ottobre 2020, quando la giovane si recò al pronto soccorso dell'ospedale Antonio Perrino in preda a dolori lancinanti. Il piccolo nacque già senza vita e i suoi genitori, dopo l'accaduto, sporsero denuncia presso la Questura locale.

35enne perde il bambino al nono mese di gravidanza: indagati due medici dell’ospedale di Brindisi

Due medici dell‘ospedale Antonio Perrino di Brindisi risultano indagati per i reati di delitto colposo, lesioni personali colpose gravi, aggravante donne incinta, responsabilità colpose per morte o lesioni in ambito sanitario, interruzione colpose di gravidanza. Infatti, secondo quanto riferiscono i media locali, una 35enne del posto il 19 ottobre scorso si recò presso il pronto soccorso del nosocomio brindisino in preda a dolori lancinanti. La donna era incinta al nono mese di gravidanza, per cui mancava davvero poco al parto. La giovane fino ai primi giorni di ottobre avrebbe condotto una gravidanza normale, senza problemi, ma quel giorno i forti dolori l’hanno costretta a chiedere l’intervento dei sanitari. Una volta arrivata presso il plesso ospedaliero, intorno alle 13:30, sarebbe dovuto scattare immediatamente il protocollo anti Covid, con il relativo tampone. 

Secondo quanto riferisce la testata giornalistica Brindisi Cronaca, tra le prime cure prestate alla 35enne e il suo arrivo, sarebbero passate due ore, per cui la donna è stata presa in carico intorno alle ore 15:00.  I medici hanno eseguito subito un primo tracciato, in cui il battito del bimbo risultava debole, mentre poi con il secondo tracciato effettuato poco dopo il battito del bimbo praticamente non c’era più. A questo piunto, intorno alle 19:30, i medici hanno deciso che la donna dovesse partorire d’urgenza. 

I genitori vogliono vederci chiaro

In un primo momento, secondo quanto spiegano i giornali locali, i medici avrebbero optato per il parto naturale, ma poi solo dopo diverso tempo questi ultimi avrebbero optato per il parto cesareo d’urgenza. Quando purtroppo il bimbo venne alla luce era già deceduto. Tra l’altro, quest’operazione si rese necessaria in quanto la 35enne avrebbe iniziato a vedere offuscato da un occhio e ad accusare forti perdite emorragiche. I medici hanno dichiarato che il neonato si sarebbe strozzato con un doppio giro di cordone ombelicale mentre era ancora in grembo.

Questo, secondo i medici, sarebbe anche il motivo per cui il secondo tracciato diede dato esito negativo. Sulla vicenda però vogliono vederci chiaro gli stessi genitori e gli inquirenti, che già all’epoca dei fatti, tramite il pm della Procura di Brindisi, Giuseppe De Nozza, provvidero immediatamente al sequestro della salma del piccolo e al relativo esame autoptico. 

Una storia veramente triste quella che arriva da Brindisi, sui cui sviluppi si attendono ulteriori riscontri da parte degli investigatori. Sono gravissime le accuse mosse dall’autorità giudziaria nei confronti dei due sanitari dell’ospedale Antonio Perrino. Una vicenda, quest’ultima, che sta facendo discutere tutta la città. L’ospedale in questione è, infatti, una delle strutture d’eccelenza di tutta la Puglia e dell’intera provincia di Brindisi. 

 

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