33enne partorisce mentre la operano d’urgenza al cervello: l’intervento da record a Torino

Grazie ad un lavoro multidisciplinare di squadra, una sala neurochirurgica dell’ospedale Molinette è stata trasformata in sala parto, e una donna ha dato alla luce la sua bimba mentre veniva operata d'urgenza al cervello. Mamma e figlia stanno bene.

33enne partorisce mentre la operano d’urgenza al cervello: l’intervento da record a Torino

Intervento da record all’ospedaloe Molinette di Torino dove, qualche giorno fa, una donna di 33 anni ha partorito sua figlia mentre veniva operata d’urgenza al cervello. Mamma e figlia stanno bene e a Natale si sono potute abbracciare.

La donna rischiava la vita a causa di un’improvvisa lesione cerebrale alla 31esima settimana di gravidanza ma un intervento neurochirurgico d’urgenza, combinato al parto cesareo, è stato salvifico.

L’intervento

La gravidanza è proseguita bene,senza complicazioni, fino trentunesima settimana, quando all’improvviso la mamma, 33 anni, si è sentita male, accusando un forte mal di testa,col peggioramento, in fretta, delle sue condizioni. I medici dell’ospedale Molinette hanno individuato una lesione cerebrale.

Per salvare la donna e la sua bambina è iniziata una corsa contro il tempo che ha visto coinvolte almeno quattro equipe mediche perché è stato necessario operare la mamma e nello stesso tempo far nascere la bambina. Neurochirurghi, neonatologi, ginecologi e ostetrici hanno partecipato all’intervento neurochirurgico contestuale al parto cesareo.

L’intervento neurochirurgico è stato effettuato dal professor Diego Garbossa, dalla dottoressa Francesca Vincitorio, dal dottor Ludovico Comite e dal dottor Roberto Racca, con l’anestesista dottor Giorgio Passalacqua, della Anestesia e Rianimazione 2 ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Balagna). Il parto cesareo è stato effettuato dal professor Luca Marozio e dal dottor Maurizio Giarola.

La neonata è stata affidata alle cure dei neonatologi e, dopo le prime cure in sala,è stata trasportata presso la terapia intensiva neonatale universitaria dell’ospedale Sant’Anna di Torino, dove ha già potuto abbracciare il suo papà. Anche la mamma ha potuto incontrare la bambina, dopo essere stata ricoverata due giorni nel reparto di neurorianimazione.

Il professor Enrico Bertino ha spiegato: “La bambina sta progressivamente meglio e anche la mamma è rifiorita da quando ha potuto tenere sua figlia, Questa bambina è nata in una situazione di emergenza assoluta ma si sta nutrendo bene, ha superato il peso della nascita, il respiro è maturato bene ora dovranno farlo anche tutti gli altri organi. La mamma ha potuto tenere la bimba nel contatto pelle-pelle ed è tornata finalmente a sorridere, come il papà, la bambina nel contato con la madre ossigena ancora meglio. Siamo decisamente ottimisti ma non bisogna bruciare le tappe”

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