28enne picchiata brutalmente al rientro dal lavoro, caccia agli aggressori: "Volevano sfregiarmi"

È caccia ai due uomini che lunedì notte hanno picchiato selvaggiamente Martina Mucci. Incappucciati, i due hanno atteso la 28enne al suo rientro a casa, ed hanno inferito su di lei. La giovane è salva solo perché qualcuno ha acceso la luce del pianerottolo.

28enne picchiata brutalmente al rientro dal lavoro, caccia agli aggressori: "Volevano sfregiarmi"

È caccia ai due uomini che, nella notte tra lunedì e martedì a Prato, hanno brutalmente aggredito una ragazza di 28 anni al suo ritorno a casa dal lavoro. La vittima Martina Mucci ha coraggiosamente mostrato le ferite riportate, denunciando quando accaduto e dichiarando che i suoi aggressori non volevano rapinarla.

Non li conoscevo, secondo me non sono nemmeno di Prato“, racconta la giovane al quotidiano La Nazione. “Ma una cosa la so: volevano sfregiarmi, volevano rovinarmi il viso. E in qualche modo ci sono riusciti“. La giovane vive nel quartiere la Pietà, e lavora come barista in un locale vicino a casa.

Nella notte tra lunedì e martedì stava facendo ritorno alla sua abitazione intorno alle due di notte, quando sulla soglia di casa due uomini incappucciati hanno iniziato a picchiarla nell’androne del palazzo. I due si sono accaniti sulla 28enne con un oggetto affilato, un coltello od un taglierino, e a pugni nudi. I due uomini le hanno dato botte al naso e sulla bocca, fino a renderla quasi irriconoscibile.

Solo quando qualcuno, forse accorgendosi del rumore, ha acceso le luci del pianerottolo, i due uomini hanno afferrato la borsa della giovane e sono scappati. Per Martina un mese di prognosi, con un occhio tumefatto, il naso rotto, dodici punti di sutura tra il sopracciglio e la testa e diversi denti rotti a causa della violenza degli aggressori.

Non convince l’ipotesi della rapina, secondo gli inquirenti, che ora stanno scavando sulla vita della giovane per capire chi possa aver voluto ridurla in quelle condizioni, o di prima persona o ingaggiando i due aggressori. Per conto suo, Martina racconta di non avere mai ricevuto minacce, ma di avere dei sospetti. “Volevano sfregiarmi“, ripete la giovane, “mi colpivano i denti e la faccia. Non è stata una rapina. Vorrei solo sapere perché si sono accaniti contro di me, perché hanno voluto sfregiarmi rovinandomi anche i denti, ai quali tengo molto“.

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