Ghoncheh Ghavami è una 25enne britannica di origini iraniane che, dopo aver ottenuto una laurea in legge, ha deciso di dedicarsi prettamente al settore umanitario, diventando così un’attivista per i diritti delle donne in Iran. Il suo impegno nel mostrare le condizioni del mondo femminile in Medioriente non è stato evidentemente gradito a chi ha interessi nel mantenre inalterata la situazione sociale di questi Paesi e, lo scorso 20 giugno, Ghoncheh è stata rinchiusa in una prigione di Teheran.
La giovane anglo-iraniana voleva scuotere l’opinione pubblica con l'”oltraggiosa” richiesta di poter assistere assieme ad altre attiviste alla partita di pallavolo maschile della “World League” tra Iran e Italia. In Iran, la legge sciita proibisce alle donne di assistere alle partite di calcio o di volley insieme agli uomini, pena un anno di reclusione. In un primo momento la ragazza venne rilasciata nell’arco di alcune ore ma, quando Ghoncheh tornò in commissariato per riprendere i suoi effetti personali, venne arrestata e incarcerata per quelche giorno. Purtroppo però, pochi giorni non sono stati abbastanza per la giustizia iraniana, la quale ha fatto arrestare la giovane attivista mandandole a casa agenti in borghese per prelevarla e portarla nel famigerato carcere di Evin, situato a Teheran. Ora Ghoncheh è in prigione da ben 127 giorni, dopo averne passati 41 in isolamento.
La famiglia inizialmente non ha voluto far trapelare la notizia, in quanto auspicava ad un imminente rilascio della ragazza ma, a quanto pare, le speranze si stanno a poco a poco infrangendo e i familiari si sono quindi decisi a creare una campagna a favore di Ghoncheh. Questo fatto è ora sotto gli occhi del mondo intero e l’ambasciata di Londra si sta muovendo in favore della giovane attivista che, ricordiamo, è anche cittadina inglese, ma purtroppo il governo iraniano non riconosce la doppia cittadinanza. Il Foreign Office ha recentemente espresso molta preoccupazione per tale condanna, anche perché la ragazza ha intrapreso in carcere lo sciopero della fame e la sua salute sarebbe quindi sempre più precaria. Intanto su Facebook la pagina che chiede la liberazione di Ghoncheh Ghavami conta già 22mila mi piace, mentre la petizione sul sito Change.org ha finora raccolto ben 700mila firme.