Lo scorso sabato sera, una ragazza italo-marocchina di 18 anni è stata pestata a sangue dal conducente di un bus della linea Tper, a Castel Maggiore (Bologna), per motivi razziali. Lei, Hajar Tellage, era in compagnia di una cugina quando, una volta arrivata al capolinea, è scesa dal mezzo. Ma l’autista ha accelerato improvvisamente proprio mentre la ragazza stava scendendo, rischiando di scaraventarla giù dall’autobus. “Gli ho chiesto cosa stesse facendo-ha raccontato lei, citata da Il Resto del Carlino-e lui mi ha detto: <<La prossima volta ti muovi, troia>>”. La giovane ha quindi riferito di aver risposto al conducente: “Ma stai zitto, idiota”, mentre scendeva dal bus.
A quel punto è scattata la violenza, gratuita e completamente inaspettata. “Pensavo fosse finita lì-ha infatti spiegato la 18enne, che certo non si aspettava una reazione del genere da parte dell’uomo-invece quando mi sono girata me lo sono trovato addosso. Era sui 50 anni, corporatura media. Mi ha dato due schiaffi, ma li ho parati con le braccia. Allora ha preso la rincorsa e mi ha sferrato un calcio potentissimo con lo scarpone antinfortunistica all’addome, all’altezza del basso ventre. Mentre lo faceva mi ha insultata: <<Brutta scimmia, torna nel tuo Paese! Ti mando all’ospedale!>>”.
“Ho sentito un male terribile-ha continuato a raccontare la ragazza, marocchina di origine ma con cittadinanza italiana-sono caduta, ho sbattuto la schiena sul marciapiede e non sono più riuscita a muovermi”. Una storia di violenza e razzismo incredibile, emblematica del clima di tensione xenofoba che si respira in Italia in questo periodo. Una situazione appositamente creata dagli stessi sobillatori che, in televisione e nel corso dei comizi elettorali, hanno sempre promosso la risoluzione di qualsivoglia problematica mediante l’uso indiscriminato della violenza. La ragazza è stata ricoverata presso l’ospedale Bentivoglio, nel quale le è stata diagnosticata una “contusione al rachide ed all’addome, con soffusione emorragica”.
In seguito a quell’atto di follia, costato ad Hajar Tellage 40 giorni di prognosi, è stata sporta denuncia ai carabinieri, mentre l’azienda ha parallelamente reso noto di aver sospeso dal servizio il dipendente incriminato. Una vera e propria disavventura per la giovane, che in virtù della sua estrazione marocchina, si è trovata a dover soccombere all’Ignoranza, con la necessaria maiuscola; impersonificata da un abietto conducente di autobus di mezza età.