Lo hanno colpito riptetuamente con calci e pugni, affibiandoli anche soprannomi di cattivo gusto. Per questo sette ragazzi, all’epoca dei fatti 15enni, dovranno rispondere di atti di bullismo e violenze contro un loro coetaneo. La vittima, specialmente in classe, veniva offesa con epiteti poco piacevoli: in un’occasione gli indagati gli avrebbero incollato anche un bigliettino dietro la spalla con su scritto “sei uno spastico”, paragonando la vittima così ad un diversamente abile.
L’inchiesta è giunta al capolinea e in queste ore, quando la Procura della Repubblica per i Minorenni di Lecce ha consegnato ai presunti responsabili delle violenze l‘avviso di conclusione delle indagini. Degli atti di bullismo nei confronti della vittima sarebbero stati testimoni alcuni professori, che hanno visto il gruppetto picchiare senza motivo il malcapitato. La famiglia del 15enne aggredito e insultato è difesa dall’avvocato Dario Paiano.
Vittima minacciata anche su Whatsapp
Una delle circostanze finite sotto la lente di ingradindimento degli inquirenti riguarda le minacce che il 15enne riceveva dai suoi aguzzini via Whatsapp, che lo informavano che a breve avrebbe subito le angheria “così pe squario”, ovvero per puro divertimento. In uno degli episodi contestati, i giovani bulli avrebbero picchiato il ragazzino solo perché quest’ultimo si era rifiutato di passare loro le soluzioni di un compito in classe.
Il 9 dicembre 2019, durante l’ora di inglese, al solo scopo di sbeffeggiarlo, uno degli indagati avrebbe incollato il bigliettino di cui si parlava in apertura dietro al giubbotto del 15enne vittima dei soprusi. Il ragazzo avrebbe anche girato per i corridoi dell’istituto scolastico con quella scritta. Episodi gravissimi di cui adesso i giovanissimi dovranno rispondere dinanzi all’autorità giudiziaria.
Adesso i sette ragazzi finiti nel registro degli indagati avranno venti giorni di tempo per produrre memorie difensive o chiedere di essere interrogati. I giovani sono difesi dagli avvocati Paolo Marseglia, Giuseppe Gennaccari, Luigi Fersini e Giuseppe Erriquez. Nelle prossime settimane non è escluso che si riescano a raccogliere ulteriori particolari sull’accaduto.