L‘olio di palma fa male? È questa la domanda che i consumatori di tutto il mondo si stanno facendo in questi ultimi mesi.
Un vero e proprio caso quello scoppiato intorno all’olio di palma, una sostanza molto usata nell’industria alimentare e che avrebbe delle conseguenze molto importanti sul nostro organismo, anche su quello dei più piccoli, che per via di un consumo eccessivo di questa sostanza sono sempre più inclini all’obesità oltre ad essere soggetti a tante malattie importanti a carico dei propri organi.
A conferma di tutto questo arriva uno studio effettuato dalle Università di Bari, Pisa e Padova in collaborazione con la Società Italiana di Diabetologia. Secondo lo studio, infatti, l’olio di palma sarebbe in grado di distruggere le cellule del pancreas che producono l’insulina causando dei danni davvero irreversibili per l’organismo umano, tra cui il diabete mellito.
Ad essere particolarmente sotto accusa una proteina, la p66Shc. A parlarne il professor Giorgino che ha dichiarato: “La proteina p66Shc è invece un potente induttore di stress ossidativo a livello cellulare. Agisce promuovendo la formazione di specie reattive dell’ossigeno, che sono in grado di danneggiare e uccidere le cellule. E funge anche da amplificatore di altri fattori in grado di promuovere lo stress ossidativo, quali l’iperglicemia nel diabete e un aumento della produzione di fattori coinvolti nell’infiammazione”.
Proprio in queste ore, inoltre, a riprova dell’attenzione nei confronti dell’olio di palma, il Ministro Francese Ségolène Royal ha dichiarato guerra alla Nutella, famosa crema spalmabile italiana che conterrebbe una ingente quantità di questo prodotto.
Insomma il mistero sull’olio di palma si infittisce sempre di più. Scopriamo insieme dove si trova ma soprattutto perché fa così male.
Dove si trova
L’olio di palma è contenuto in molti più alimenti di quanti possiamo pensare. Si trova, infatti, in moltissimi biscotti, cereali, merendine confezionate, cracker, grissini, gelato e persino in molti alimenti per bambini, come biscotti per neonati e latte in polvere.
Basta leggere le etichette dei prodotti che consumiamo per renderci subito conto che l’olio di palma è sempre presente e spesso lo si trova tra i primi risultati, segno della quantità non indifferente di prodotto contenuto all’interno.
Proprio per via della grande attenzione degli ultimi tempi sull’olio di palma e sulle conseguenze che può avere sull’organismo dal dicembre scorso le case produttrici hanno il dovere di dichiarare sempre apertamente in etichetta la presenza dell’olio di palma. In precedenza, infatti, si leggeva al suo posto la dicitura generica “olii e grassi vegetali” mentre adesso viene esplicitamente segnalata la presenza di olio di palma all’interno del prodotto.
Basta leggere le etichette per renderci conto di quanto massiccio sia l’uso dell’olio di palma.
Perché si usa?
E’ normale in una situazione di grande attenzione nei confronti di questo alimento, chiedersi come mai le industrie alimentari siano particolarmente legate all’olio di palma e tendano ad utilizzarlo tanto massicciamente.
Innanzitutto va detto che si tratta di un prodotto che costa poco, dato non indifferente per l’industria alimentare, ed inoltre conferisce al prodotto solidità. La dimostrazione delle sue qualità positive dal punto di vista industriale è data dal suo massiccio utilizzo di cui ci si rende sempre più conto.
Perché fa male
Secondo gli esperti, come abbiamo anticipato prima, l’olio di palma crea dei problemi alle cellule del pancreas che non riescono a produrre come dovrebbero insulina il che comporta diabete nei soggetti che consumano l’olio di palma.
Inoltre, l’olio di palma contiene parecchio colesterolo e per questo non sarebbe affatto salutare per cuore ed arterie, generando problemi a livello vascolare non indifferenti.
Secondo gli esperti, come spiegato in una recente intervista, bastano pochi alimenti al giorno per far superare quella soglia massimo di olio di palma da poter consumare senza incorrere in problemi di salute, come quelli citati prima. Tutto questo è segno dell’ingente quantità di olio di palma presente nei vari prodotti che consumiamo.