In commercio esistono tante tipologie di latte derivati da piante. Fra questi annoveriamo il latte di riso, il latte di cocco, il latte di mandorla e molti altri. Ma tra tutti questi l’unico che si distingue per le sue eccezionali proprietà nutrizionali benefiche è il famoso latte di soia (recentemente ribattezzato “bevanda di soia”).
La soia è un seme coltivato nel continente asiatico e il latte si ottiene dalla spremitura dei semi di soia, fatti opportunamente macerare in acqua. La prima qualità assoluta della bevanda di soia è rappresentata dall’apporto calorico ridotto rispetto al latte di mucca. Difatti 100 ml di latte di soia apportano all’incirca 33 kcal a differenza del latte di mucca che contiene 61 kcal per 100 ml di prodotto.
Nonostante il ridotto apporto calorico, la bevanda di soia garantisce un notevole contributo di aminoacidi e proteine (di gran lunga superiore a quello del latte vaccino) e un’importante presenza di vitamine A, B1, B2, acido folico B9, E, K, isoflavoni e fitoestrogeni. Grazie alla sua composizione nutrizionale, il latte di soia è noto per le sue potenti proprietà benefiche per la salute dell’organismo.
L’uso della bevanda di soia riequilibra la flora intestinale con il suo apporto di fibre, aiuta lo sviluppo della massa muscolare grazie all’alto valore proteico, idrata l’epidermide e rinforza il cuoio capelluto, aiuta a regolare la glicemia sanguigna grazie al suo ridotto indice glicemico, allevia i sintomi del reflusso gastroesofageo, contrasta l’assorbimento di colesterolo a livello intestinale, previene l’osteoporosi grazie alla presenza di vitamina K, contrasta la formazione della cellulite e favorisce la diuresi.
Sebbene sia un ottimo prodotto nutrizionale, la bevanda di soia (come tanti altri alimenti) ha i suoi “pro” ma anche i suoi “contro”. Difatti in base a recenti studi universitari, sembrerebbe che i fitoestrogeni vegetali contenuti nel latte di soia possano in qualche modo interferire con i farmaci somministrati alle donne affette da cancro al seno. Per cui alcuni medici ne sconsiglia il consumo alle donne che sono in fase di trattamento post-tumorale.