Uno dei maggiori vantaggi della diffusione di internet e della tecnologia in tutte le case e in tutti gli apparecchi telefonici, è sicuramente la possibilità di poter accedere ad informazioni e poter rispondere a quesiti che ancora non trovano risposte nei nostri abituali canali di conoscenza. Il risvolto della medaglia, però, è che chiunque può scrivere tutto quello che pensa e renderlo pubblicamente accessibile a chiunque.
La stessa Wikipedia, in realtà, non è per niente attendibile, infatti ognuno di noi può scriverci un argomento: per farlo non è richiesta nessuna conoscenza specifica; una dimostrazione di ciò si ottiene soprattutto cercando informazioni in ambito medico. Quindi capirete che tutto quello che troviamo in rete deve essere preso con le dovute cautele, verificando sempre l’informazione anche tramite il confronto di più fonti.
Il caso della striscia bianca nell’uovo crudo è un caso di questi; c’è perfino chi ha scritto intere pagine pensando che fosse all’interno delle uova fecondate o che fosse una specie di cordone ombellicale delle galline. Nulla di più scorretto. In realtà quei filamenti bianchi che troviamo nelle uova crude si chiamano Calaze e si trovano naturalmente all’interno dell’uovo.
Ma qual è la funzione della Calaza? Appurato che non è stata introdotta dalla mano dell’uomo ed è pertanto una cosa naturale al 100%, la Calaza si trova alle estremità dell’uovo ed ha la funzione di mantenere il tuorlo in posizione. Se, infatti, prestiamo la dovuta attenzione, noteremo che sono dei filamenti e capiremo subito la loro funzione che è grossomodo quella di un’ancora stabilizzatrice: esattamente come una corda che tiene una nave in posizione, ben salda alla banchina.
La presenza delle Calaze non è, quindi, sinonimo di un uovo che sta andando a male, tutt’altro: si trovano soltanto nelle uova che sono particolarmente fresche. La presenza di questi tanto discussi filamenti, quindi, è un indicatore di freschezza e di salute del prodotto. Non lasciatevi, quindi, influenzare dalla prima informazione che trovate nei motori di ricerca, spesso le informazioni corrette non sono nel primo link.